Omicidio Luca Sacchi, c’è un nuovo indagato: è l’intermediario nella compravendita della droga
C'è un nuovo indagato sull'omicidio di Luca Sacchi, il ventiquattrenne personal trainer ucciso da un colpo di pistola sparato alla testa il 23 ottobre dello scorso anno nel quartiere Appio a Roma. Si tratta di Valerio Rispoli, che, come riporta Il Messaggero, avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra gli spacciatori, cancellando dal suo smartphone le chat più compromettenti dopo la morte di Luca. Secondo quanto emerso dalle conversazioni intrattenute con Valerio del Grosso e Giovanni Princi, in ballo la sera in cui è stato ucciso Luca c'era l'acquisto di 70mila euro di droga. Le immagini di un video depositato agli atti mostrerebbero un incontro tra li spacciatore e i fornitori in un bar di piazza Coleman in zona Tor Sapienza. Sarebbe stato proprio Rispoli a comunicare a del Grosso che Sacchi, Kylemnyk e Princi erano in possesso dei soldi necessari per comprare la sostanza stupefacente. Soldi che avrebbe dovuto contenere lo zainetto di Anastasiya, ma che non sono stati trovati. Il tutto prima che i pusher di Casal Monastero cambiassero i piani, decidendo di mettere a segno una rapina. Ieri l’ultima udienza del processo per omicidio.
"Luca ha incontrato Del Grosso cinque giorni prima di morire"
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera il 24 settembre scorso, citando quanto contenuto nelle motivazioni della sentenza che hanno portato alla condanna a quattro anni e sei mesi di Giovanni Princi per droga, Luca Sacchi conosceva il suo aggressore, Valerio Del Grosso. Avrebbe incontrato il pusher cinque giorni prima che lo uccidesse, esattamente il 18 ottobre del 2019. Quel giorno secondo quanto emerso sarebbe stata presente anche Anastasiya, ma la ragazza ha dichiarato di non averlo mai visto prima della sera dell'aggressione. I quattro giovani (c'era anche Giovanni Princi) si sarebbero visti a via Casal Monferrato per accordarsi sulla compravendita di quindici chili di marijuana da acquistare per 70mila euro. Secondo quanto emerso il ruolo di Luca sarebbe stato di "mero connivente" ossia, avrebbe soltanto assistito all'azione illegale.