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Omicidio Leonardo Muratovic, concessi i domiciliari al padre: aveva accoltellato due buttafuori

L’uomo aveva accoltellato due buttafuori davanti il commissariato di Anzio convinto che c’entrassero qualcosa con l’omicidio del figlio, ucciso poche ore prima davanti a un locale.
A cura di Natascia Grbic
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Il padre di Leonardo Muratovic, il ragazzo di ventisei anni ucciso la mattina del 17 luglio davanti un locale, è stato trasferito agli arresti domiciliari. All'indomani dell'omicidio del figlio, l'uomo aveva accoltellato due buttafuori davanti al commissariato di Anzio, venendo immediatamente fermato e arrestato. Dopo tre mesi passati in carcere con l'accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate, il giudice gli ha concesso i domiciliari.

I due ragazzi feriti erano buttafuori del locale ‘La Bodeghina‘, davanti il quale era stato ucciso Leonardo. Erano stati convocati dagli agenti di polizia di Anzio per testimoniare sull'accaduto. Una volta fuori dal commissariato sono stati attaccati dal padre del 26enne, che li ha feriti con un coltello.

Leonardo Muratovic è stato ucciso con una coltellata da Adam Eddrissi, un giovane di vent'anni che conosceva il ragazzo, al quale aveva intimato di andare via dal locale. Insieme a lui, il fratello Ahmed (precedenti per tentato omicidio, ricettazione e detenzione illegale di armi da fuoco) e altri ragazzi, che hanno cominciato a discutere con Muratovic. Dalle parole sono poi passati ai fatti, con Adam che ha accoltellato il giovane a morte. Sono stati arrestati e portati in carcere al termine di una fuga durata tre giorni. A distanza di poche settimane è stato arrestato un terzo ragazzo, anche lui accusato di far parte del branco che ha ucciso il giovane.

Adam Eddrissi ha dichiarato che il coltello non era il suo, ma di Leonardo. Una spiegazione che non ha convinto gli inquirenti – Leonardo Muratovic non aveva nessun legame col mondo della criminalità organizzata – che hanno disposto il trasferimento in carcere per il ragazzo, insieme anche al fratello.

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