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Omicidio Katty Skerl, storia di un caso senza colpevole: i presunti legami con Emanuela Orlandi

La morte di Katty Skerl è un mistero che dura da 38 anni. La giovane studentessa venne ritrovata senza vita il 22 gennaio 1984 a Grottaferrata con segni di strangolamento. Il suo assassino ancora oggi non ha un volto e un nome, il caso è stato collegato (senza riscontro) a quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
A cura di Simona Berterame
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Il nome di Katty Skerl è tornato dopo anni sui giornali con la notizia che lasua tomba è stata violata e la salma trafugata. Ma chi è questa giovane ragazza, morta a soli 17 anni nel 1984 e il cui corpo è sparito dal cimitero del Verano? Come la sua storia si inserisce nel quadro di casi irrisolti della Roma di quegli anni? Perché la verità non è mai emersa?

Chi era Katty Skerl

Skerl, per tutti Katty, è una giovane ragazza di 17 anni figlia di un regista svedese Peter Skerl. Il padre è assistente di Ingmar Bergman e gira alcuni film erotici di un certo successo. I genitori si separano e lei con il fratello Marco rimane a Roma con la madre. Frequenta il liceo artistico di Ponte Milvio ma lo studio e gli amici non sono i suoi soli interessi. Nata in una famiglia aperta e progressista, anche lei vuole cambiare il mondo che la circonda, una scelta sicuramente meno scontata nel pieno degli Ottanta che negli anni Sessanta vissuti dai genitori. È iscritta alla Federazione giovanile comunista, è una militante femminista e partecipa alle proteste degli studenti, si batte per la pace e il disarmo nucleare.

Le ultime ore di Katty Skerl

Il  21 gennaio 1984 Katy esce di casa insieme al fratello per andare a una festa a casa di amici in via Cartesio, nel quartiere Talenti. Quel pomeriggio verrà vista viva per l'ultima volta. Dopo qualche ora Katty avrebbe dovuto incontrare l'amica Angela alla fermata Lucio Sestio, per passare la notte con lei in vista di una gita a Campo Felice sulla neve il giorno dopo.

Com'è morta Katty Skerl, il ritrovamento del corpo

Katty non arriverà mai al suo appuntamento. Partono le ricerche ma è troppo tardi, il corpo di Katty verrà ritrovato il giorno dopo in una vigna di Grottaferrata, comune dei Castelli Romani. Accanto verrà ritrovata la valigia che aveva preparato per andare a dormire con la sua amica ma non i biglietti dell'autobus che avrebbe dovuto prendere con lei. Sul cadavere ci sono evidenti segni di strangolamento e secondo l'autopsia la ragazza è stata buttata a terra e tenuta ferma con un ginocchio sulla schiena fino a sfondarle alcune costole.

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I sospetti sul serial killer Maurizio Giugliano

I sospetti ricadono subito su Maurizio Giugliano, un serial killer che tra il luglio 1983 e il gennaio 1984 ha ucciso almeno sei donne. Ma tra le sue vittime accertate non c'è Katty: l'uomo infatti viene prima arrestato e poi rilasciato per mancanza di prove a suo carico. Ancora oggi dopo 38 anni l'assassino di Katty Skerl non ha ancora un nome e un volto, e la scomparsa della sua salma ha alimentato nuove ombre su quella morte e nuove domande senza risposta.

La sparizione della salma dal cimitero del Verano

Marco Fassoni Accetti è il fotografo che si autoaccusò dei rapimenti di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, venendo infine denunciato per calunnia e autocalunnia non riuscendo mai a fornire prove concrete sui rapimenti e la sorte delle due ragazze. Nel 2015 racconta agli inquirenti anche che la tomba di Katty Skerl è stata violata e il corpo trafugato, sottolineando un collegamento con il caso Orlandi. Ma la Procura lo ha sempre considerato un testimone inattendibile e non verifica. Nel luglio del 2022 la scoperta: la tomba di Katty è effettivamente vuota.

I legami dell'omicidio Skerl con il caso Emanuela Orlandi

Negli anni si sono alimentati i presunti legami tra il caso Skerl e la sparizione di Emanuela Orlandi. Skerl viene uccisa il 21 gennaio 1984, pochi mesi prima erano scomparse Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Anche loro giovanissime, anche loro escono di casa per non fare più ritorno: naturale che gli inquirenti cerchino un collegamento non escludendo nessuna pista, ma non emerge mai nessun elemento concreto e i tre casi continuano a rimanere senza una soluzione. Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, ha ribadito in un'intervista a Fanpage.it che i legami tra le due vicende rimango a suo avviso assolutamente inconsistenti: "Se è scomparsa la sua bara si riaprano le sue indagini per cercare il colpevole. Ciò che mi dà fastidio è che questo legame che è stato creato non ha prodotto alcun tipo di prova, ma che anzi, ci allontana dalla verità".

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