Omicidio di Willy, la guardia di finanza indaga sui redditi di Gabriele e Marco Bianchi
Nel giorno dei funerali di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di 21 anni massacrato di botte mentre cercava di sedare una rissa, arriva la notizia secondo cui la guardia di finanza starebbe indagando sui redditi dei quattro ragazzi fermati, accusati dalla Procura di Velletri di omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi.
Tenore di vita troppo elevato per i redditi dichiarati
A riportare l'indiscrezione è Il Messaggero, che spiega come gli inquirenti nutrano sospetti soprattutto sui redditi dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi in relazione al loro tenore di vita, giudicato troppo elevato per i loro guadagni. A scatenare i dubbi al procuratore, sono state varie situazioni. Su tutte, pare, il fatto che Gabriele, che da poco aveva rilevato una frutteria, non fosse mai presente a lavoro. Con ciò, non sarebbe ragionevole pensare che fosse il padre a mantenerlo per potersi permettere quello stile di vita, considerato che l'uomo provvede al fabbisogno di tutto il nucleo famigliare con il solo reddito di cittadinanza. Inoltre, l'abitazione in cui i due abitano apparterrebbe per metà ad un parente domiciliato per droga. Nel passato, anche sui fratelli Bianchi ci furono indagini poiché presunti spacciatori di cocaina, oltre che per risse, lesioni e armi. Nel 2018, Marco Bianchi, fu arrestato per possesso di stupefacenti.
Monsignor Parmeggiani ai funerali di Willy: Ha dato la vita per gli amici, non c'è amore più grande
"Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per gli amici". Questo il commento commosso del vescovo di Tivoli e Palestri, Monsignor Parmeggiani, che ha presieduto la Messa per la celebrazione dei funerali di Willy, svoltisi nella giornata di oggi, sabato 12 settembre a Paliano. Il sacerdote ha poi ricordato un passaggio del Vangelo di Giovanni: "Occorre rimanere in silenzio davanti al mistero della morte di un giovane. Preghiamo per questo giovane che ci lascia un grande insegnamento. Un insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, di giusta compassione per Willy e la sua famiglia, di sdegno verso coloro che hanno compiuto un gesto inumano, cadesse come troppo spesso accade nell'oblio e nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio o cose del genere".