Femminicidio di Maria Sestina Arcuri: il fidanzato condannato in via definitiva a 22 anni di carcere
Andrea Landolfi ha ucciso la fidanzata Maria Sestina Arcuri scaraventandola dalle scale della villetta della nonna. La Suprema Corte di Cassazione stasera ha confermato la condanna a ventidue anni di carcere per femminicidio. Gli ermellini hanno accolto la richiesta avanzata dal procuratore generale, quella che venisse confermata la condanna stabilita dai giudici della Corte d'Assise d'Appello. È così è stato.
A causare la morte di Sestina non è stato un "tragico incidente", come sosteneva la difesa rappresentata dagli avvocati Daniele Fabrizi e Serena Gasperini, non è "scivolata e rotolata dalle scale" insieme al compagno, come diceva la nonna di lui Mirella Iezzi, che era presente al momento dei fatti, ma Landolfi l'ha afferrata e buttata giù volontariamente dal piano superiore.
In una piovosa serata d'autunno la Cassazione ha messo la parola fine al caso. Intervistato da Fanpage.it a luglio 2021 l'avvocato della famiglia Arcuri Vincenzo Luccisano aveva spiegato che rispetto alla colpevolezza di Landolfi erano emerse "prove schiaccianti".
Landolfi assolto in primo grado e condannato in secondo
Andrea Landolfi è stato sottoposto alla misura di custodia cautelare in carcere a Rebibbia, è stato poi scarcerato con l'arrivo dell'assoluzione in primo grado dall'accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso a luglio 2021 ed è tornato in libertà.
In secondo grado però i giudici hanno ribaltato la sentenza del Tribunale di Viterbo, riconoscendolo come responsabile della morte della compagna e condannandolo a ventidue anni di reclusione. Condanna poi confermata oggi in via definitiva dalla Suprema Corte di Cassazione.
Il femminicidio di Maria Sestina Arcuri
Maria Sestina Arcuri aveva ventisei anni, era originaria di Nocara in provincia di Cosenza e si era trasferita a Roma con il sogno di diventare una parrucchiera. Sestina e Andrea stavano insieme da novembre 2018, la notte in cui si sono verificati i drammatici fatti che hanno portato alla sua scomparsa tra il 3 e il 4 febbraio del 2019 si trovava per il weekend a casa della nonna del fidanzato Andrea Landolfi e al figlio minore di lui in via Papirio Serangeli a Ronciglione, nel Viterbese.
La coppia avrebbe dovuto trascorrere lì il weekend insieme al figlio di Landolfi. Tutti e tre sono usciti per trascorrere la serata in un pub, al rientro la coppia ha avuto una discussione. All'alba del 4 febbraio è arrivata una chiamata al 112: Sestina era grave, aveva emorragie e traumi in varie parti del corpo, l'ambulanza l'ha trasportata in codice rosso all'ospedale Belcolle di Viterbo. Sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, è morta due giorni dopo.