Omicidio di Desirée Mariottini: testimone non si presenta in Aula, è andata in overdose
Una testimone attesa in Aula nel processo per l'omicidio di Desirée Mariottini è entrata in overdose. Si tratta di una ragazza nigeriana, che è finita in ospedale il giorno prima di presentarsi davanti ai giudici. La giovane doveva essere ascoltata in merito alla morte della sedicenne di Cisterna di Latina, drogata, stuprata e uccisa in uno stabile abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018. Da quanto si apprende, le sue condizioni di salute sono molto gravi e lotta tra la vita e la morte in un letto del Policlinico Umberto I. La speranza è che si riprenda presto e che in seguito possa presenziare in Tribunale, per raccontare la sua versione dei fatti, fornendo informazioni importanti agli inquirenti. Ieri è stato invece sentito un altro testimone, G.B., in occasione dell'udienza. Per la sua tragica scomparsa sono imputati con l'accusa di violenza e omicidio volontario Youssef Salia, Alinno Chima, Mamadou Gara e Brian Minteh.
Il testimone: "Non so nulla sulla morte di Desirée"
Durante il processo per l'omicidio di Desirée è emerso come trascorsi quasi due anni dalla sua morte violenta, continui lo spaccio in via dei Lucani a San Lorenzo, dove tutto sembra rimasto uguale a prima della notte in cui sono avvenuti i drammatici fatti. Presente ieri in Aula il testimone G.R., assente alle udienze precedenti perché, da quanto dichiarato, è stato vittima di un pestaggio per mano di ignoti, che gli hanno provocato la rottura di ben tre costole. Lui, come altri testimoni, sono stati impossibilitati ad oggi a presenziare al processo, tra overdose, morti in carcere e pestaggi, dei quali al momento non solo noti gli autori. L'uomo, un senza fissa dimora, ha spiegato di non sapere nulla sull'accaduto. Gli agenti della Polizia di Stato indagano per risalire ad ulteriori nomi nell'ambiente della droga che potrebbero aver visto qualcosa o che abbiano informazioni sulla morte di Desirée.