Omicidio di Colleferro, l’amico di Willy: “Ucciso da criminali che riscuotono i debiti di droga”
"Ma quali bulli, questi sono criminali. Nella zona li conoscono tutti perché in quanto picchiatori fanno recupero crediti. Andavano dalla persone a riscuotere i debiti di droga per conto degli spacciatori. Sabato sera sono scesi dal Suv e hanno iniziato a menare gente a caso, sembra si siano picchiati anche tra loro, sicuramente stavano strafatti. Willy aveva tentato di dividerli, di aiutare un amico a terra e ci è capitato in mezzo". A parlare è un amico del 21enne ucciso: sabato sera non è uscito con la sua solita comitiva, è rimasto a casa. Gli altri ragazzi presenti gli hanno però raccontato cos'è accaduto. "Sono finiti tutti in ospedale per le botte ricevute e il ragazzo che Willy ha aiutato è sotto shock per quanto accaduto".
"Prima il pugno, poi l'aggressione"
La dinamica raccontata dall'amico di Willy è simile a quella di un altro ragazzo, frequentatore della palestra di MMA dove si allenavano i fratelli Bianchi. È passato poco più di un giorno dall'omicidio, molti dettagli saranno chiariti nelle prossime ore solo in sede d'indagine. E, se qualche elemento tra i vari racconti diverge, quelli che accumunano le versioni ascoltate finora sono principalmente due: Willy non c'entrava nulla con la lite in corso, e la spirale di follia è partita per un motivo molto banale, sembra per apprezzamenti non graditi a una ragazza o alcuni like di troppo su una foto Facebook. "La comitiva di Artena stava importunando la fidanzata di un conoscente – spiega il ragazzo – I miei amici sono intervenuti per dirgli di smetterla, poi la discussione ha preso una brutta piega. Il ragazzo col gesso (Francesco Belleggia, N.d.R.) ha dato un pugno a un mio amico, poi la discussione si è spostata nel giardinetto. Il tizio col gesso ha chiamato i fratelli Bianchi, che sono arrivati e hanno iniziato a menare tutti".
"Willy non c'entra nulla con quei criminali"
"Non era una spedizione punitiva – continua l'amico di Willy – Mi sono arrabbiato quando ho letto questo sui giornali, perché infanga la memoria di Willy. Lui non ha niente a che vedere con loro e all'inizio si è associata la sua persona all'attività di questi criminali, che fanno recupero crediti. Willy era un pezzo di pane, non aveva mai dato fastidio a nessuno, era uno scricciolo". I due andavano a scuola insieme. "Dava molto agli altri, era sempre pronto a farsi una risata. Ha frequentato l'istituto Alberghiero, era stato appena promosso come chef di cucina ed era molto contento. Anche chi non lo conosceva era sotto shock".
"Noi ragazzi di Colleferro non dobbiamo far finta di nulla"
I ragazzi accusati di aver picchiato a morte Willy adesso si trovano in carcere a Rebibbia. Sono accusati di omicidio preterintenzionale in concorso. Al momento non hanno ancora rilasciato dichiarazioni su quanto avvenuto sabato notte. "Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e non che escano tra tre anni – conclude l'amico di Willy – La responsabilità più grossa ce l'ha chi ha chiamato i picchiatori. Sei un mafioso se fai una cosa del genere. Credo però che siamo tutti un po' colpevoli: siamo abituati a girarci dall'altra parte di fronte a queste cose e così lasciamo terreno fertile a questi criminali che fanno quello che vogliono. Noi giovani di Colleferro dobbiamo essere compatti nell'affrontarli. Willy quella sera non doveva essere lasciato solo".
Ha collaborato Simona Berterame