Omicidio di Acilia, il fratello della vittima: “Avete ucciso un padre, la gente non dimentica”
Ad una settimana dall'omicidio di Paolo Corelli, freddato nella mattina di lunedì 14 febbraio davanti alla sua casa mentre stava andando nel supermercato in cui lavorava, parla il fratello. L'uomo, che attualmente si trova agli arresti domiciliari per spaccio, potrebbe avere un ruolo centrale nell'omicidio: secondo gli inquirenti, infatti, non è da escludere l'ipotesi di una vendetta trasversale.
In poche righe, nel weekend, ha ringraziato tutti coloro che nel giorno del funerale ed in quelli precedenti, in questo periodo di dolore, sono stati vicini dimostrando tanto affetto a lui e alla sua famiglia. "Mio fratello vive, il suo sorriso vivrà sempre", scrive in un post sui social network in ricordo di suo fratello.
L'appello a chi lo ha ucciso
Dopo aver speso qualche parola in ricordo di suo fratello, però, decide di dedicare due righe per chi ha strappato la vita di suo fratello. "Avete tolto un padre ad una bambina di 10 anni, avete tolto un figlio a due genitori che vivevano per lui, un fratello ad un fratello, un compagno ad una compagna, un caro amico a tantissimi amici…avete tolto una bella persona in un mondo che ora fa più schifo…", scrive. Poi continua rivolgendosi direttamente all'autore (o agli autori) dell'omicidio di suo fratello: "Pensate di essere uomini veri, di strada? Ve lo dico io cosa siete… Infami, questa è solo infamità bella e grossa – scrive – La vera gente schifa questo gesto, avete fatto un danno che la gente non scorderà…"
Anche il padre dei Corelli, intervistato da Simona Berterame per Fanpage.it, aveva parlato dell'omicidio del figlio Paolo come "un'infamità". "Non si può morire così, nemmeno il più grande delinquente di Acilia non può morire così, è stata proprio un'infamità. Stai sul cavolo a qualcuno? Massacratelo di botte, sparategli ad una gamba, ma questa è stata proprio un'esecuzione", aveva dichiarato.
L'omicidio di Paolo Corelli
Nella prima mattina di lunedì scorso, 14 febbraio, Paolo Corelli è stato ucciso con tre colpi di pistola mentre si stava recando nel supermercato in cui lavorava. Ad aspettarlo poco distante dal portone, in automobile, la compagna che lo avrebbe accompagnato a lavoro e che sembra essere l'unica testimone oculare dell'omicidio. Sono molte le ipotesi seguite dagli inquirenti da quando sono state aperte le indagini, dopo aver escluso lo scambio di persona. Oltre alla vendetta trasversale per colpire il fratello agli arresti domiciliari, infatti, sono stati analizzati il pc e il cellulare della vittima che, secondo alcuni testimoni, poco prima di morire aveva litigato con un boss della zona.