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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Omicidio Desirée, sei anni all’amica che le ha dato la droga: “È stata lei a iniettarle l’eroina”

Antonella Fauntleroy è stata condannata a sei anni di carcere per droga. Nelle motivazioni della sentenza i giudici ripercorrono le fasi della conoscenza tra la 20enne e Desirée Mariottini, fino ad arrivare alla sera del 18 ottobre nello stabile di via dei Lucani. È stata la ragazza a iniettarle l’eroina, perché la 16enne “non riusciva a farlo”.
A cura di Natascia Grbic
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La prima volta che Desirée Mariottini ha assunto eroina, non se l'è iniettata da sola in vena. È stata la 20enne Antonella Fauntleroy a spingere la siringa nel suo braccio, come chiesto dalla minorenne. Desirée infatti non riusciva a farlo da sola, e ha quindi chiesto all'amica e pusher compagna di Youssef Salia (condannato all'ergastolo) di ‘aiutarla'. Fauntleroy le avrebbe inoltre iniettato la droga anche in altre circostanze: ed è stato anche Salia a dire che, ogni volta che si drogavano, le due erano insieme. Ed è sempre lei che l'ha introdotta al gruppo composto dal 33enne Salia, dal 27enne Mamadou Gara, dal 40enne Brian Minteh e dal 48enne Alinno Chima, condannati per omicidio volontario e spaccio, Salia e Gara anche violenza sessuale. Antonella Fauntleroy è stata invece condannata a sei anni di carcere per droga: nelle motivazioni della sentenza, pubblicate da Il Corriere della Sera, si legge che è la ragazza a procurare la droga a Desirée, nonostante la giovane età. Alla 20enne sono state concesse le circostanze attenuanti, anche se ritenute pari alle aggravanti dato che il suo comportamento ha innescato la catena di eventi che ha portato alla morte di Desirée.

Le condanne per l'omicidio di Desirée a San Lorenzo

Per la morte della 16enne di Cisterna di Latina sono stati condannati Mamadou Gara, Youssef Salia. Alinno Chima e Brian Minteh. I primi due hanno ricevuto la pena dell'ergastolo, il terzo è stato condannato a 27 anni, Minteh a 24 anni. Le accuse nei loro confronti vanno, a seconda delle posizioni, dall'omicidio volontario, alla violenza sessuale aggravata, alla cessione di stupefacenti a minori. La giovane, morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 2018, è stata stordita con un mix di droghe e psicofarmaci che l'hanno mandata in overdose. Mentre si stava sentendo male è stata violentata dal branco, che l'ha poi lasciata morire senza chiamare i soccorsi e impendendo alle altre persone presenti di farlo. "Meglio lei morta che noi in galera", hanno dichiarato. La ragazza è stata trovata cadavere il giorno dopo: forse, se fosse stata aiutata, si sarebbe potuta salvare. Rabbia da parte della madre di Desirée, che voleva quattro ergastoli, e che uscita dall'aula ha dichiarato ai cronisti presenti di non aver ricevuto giustizia.

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