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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Omicidio Desirée Mariottini: confermati due ergastoli, 24 e 27 anni. La madre: “Quattro mostri”

Ergastolo per Gara e Salia, 27 anni per Chima e 24 anni per Minthe. I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma hanno confermato le condanne in primo grado per l’omicidio di Desirée Mariottini.
A cura di Alessia Rabbai
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Confermati in Appello i due ergastoli, 24 e 27 anni al gruppo di uomini che violentò e lasciò morire Desirée. Questa la sentenza di secondo grado arrivata oggi al termine dell'udienza. A sedere nel banco degli imputati con l'accusa a vario titolo di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti a minori un gruppo di uomini ritenuti responsabili della sua morte anche nel secondo grado di giudizio. Per Mamadou Gara e Yousef Salia sono stati confermati gli ergastoli, 27 anni per Alinno Chima e 24 anni per Brian Minthe. "Speravo nella conferma delle condanne. Sono quattro mostri e devono stare dietro le sbarre – ha commentato la sentenza Barbara, la mamma – Il dolore io e la mia famiglia lo porteremo dietro tutta la vita. Questa sentenza mi dà un solo po' di pace dopo tanto dolore, ma il dolore ci sarà sempre e nessuno mi ridarà mai mia figlia".

I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Roma hanno confermato le condanne inflitte in primo grado, accogliendo la richiesta del procuratore generale, che aveva definito l'agire degli imputati "una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga". Desirée Mariottini è scomparsa a sedici anni, drogata, stuprata e lasciata morire in uno stabile abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo nella notte tra il 18 e 19 ottobre del 2018.

Sei anni all'amica che le ha iniettato l'eroina

Nella vicenda dell'omicidio di Desirée Mariottini ad essere condannata è stata anche l'amica e pusher ventenne Antonella Fauntleroy. I giudici a luglio 2021 le hanno inflitto sei anni di carcere, ritenuta responsabile di "averle iniettato l'eroina, perché la sedicenne da sola non riusciva a farlo". Le sono state concesse circostanze attenuanti, anche se ritenute pari alle aggravanti, in quanto il fatto di averla drogata avrebbe innescato il quadro violento dello stupro a seguito del quale poi Desirée è stata lasciata morire.

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La sentenza di primo grado per i 4 imputati

Anche in primo grado i quattro imputati il 19 giugno 2021 sono stati condannati a due ergastoli, 27 e 24 anni. In quel frangente a margine della sentenza dopo nove ore di camera di consiglio la madre di Desirée, non soddisfatta ha detto: "Mi aspettavo che fossero restituiti la dignità e il rispetto che a mia figlia in questi anni troppe volte sono stati negati. Volevo quattro ergastoli".

L'omicidio di Desirée Mariottini, drogata, stuprata e lasciata morire

Desirée Mariottini aveva sedici anni ed era originaria di Cisterna di Latina. Spesso raggiungeva Roma, dove aveva un suo giro di amicizie. La mattina presto del 19 ottobre del 2018 il cadavere di una donna è stato ritrovato all'interno di uno stabile abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo a Roma. Poco dopo la notizia che in realtà quel corpo apparteneva ad una minorenne. Era il suo. Corpo che mostrava segni di violenza e che aveva assunto grandi quantità di droga. Nelle ore e giorni successivi al ritrovamento le forze dell'ordine hanno poi delineato il quadro della vicenda: la sedicenne era stata drogata, violentata da più persone e lasciata morire. Se chi era con lei avesse infatti chiamato il 118 forse Desirée si sarebbe potuta salvare. Un dramma che ha scosso San Lorenzo. Le indagini della Polizia di Stato hanno portato all'arresto del ventisettenne Mamadou Gara e del quarantatreenne Brian Minteh, poi del quarantasettenne Alinno Chima e del trentaseienne Yusif Salia.

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