Omicidio Colleferro, i genitori di Willy Monteiro: “Abbiamo perdonato i suoi assassini”
"Abbiamo già perdono gli assassini di nostro figlio". Sono le parole del papà e della mamma di Willy Monteiro, ucciso di botte a Colleferro la notte tra il 5 e 6 settembre. Questo il commento dei genitori a margine dei funerali del ventunenne di Paliano, che chiedono "giustizia, non vendetta". All'ultimo saluto al giovane tenutosi sabato scorso con una cerimonia al campo sportivo, hanno partecipato migliaia di persone, amici, conoscenti, semplici cittadini, istituzioni, tra le quali, oltre ai sindaci del territorio, anche la comunità capoverdiana e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ad incoraggiare i genitori orgogliosi del comportamento del figlio è che sia morto per difendere il suo amico.
Le offerte del funerale di Willy Monteiro donate alla Caritas
Le offerte raccolte al funerale di Willy Monteiro in occasione del quale la famiglia ha chiesto "non fiori ma opere di bene" sono state interamente donate alla Caritas Ambrosiana. "Grazie di cuore alla famiglia Monteiro per aver devoluto le offerte raccolte durante il funerale di Willy a Caritas. Un gesto di grande vicinanza verso gli ultimi" si legge in un post pubblicato sui social network.
Folla per l'ultimo saluto a Willy
Sono migliaia le persone che hanno partecipato ai funerali di Willy Monteiro, specialmente giovani, che hanno indossato una maglietta bianca, simbolo di purezza e gioventù. Il premier Conte, presente alla cerimonia, nei giorni precedenti ha chiamato la famiglia del ventunenne: "Sono rimasto fortemente colpito, scioccato dalla morte di Willy". Il presidente del Consiglio ha riflettuto sull'importanza di educare i propri figli al rispetto e all'aiuto verso il prossimo, prendendo come esempio il gesto di grande altruismo del giovane. "Fermiamoci tutti a riflettere: cosa diremmo ai nostri figli? Diremmo di non intervenire in una lite? A quali rischi vanno incontro i nostri ragazzi? Willy è intervenuto per sedare un litigio, che cieca violenza si è scatenata. Interroghiamoci".