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News sull'omicidio dello chef Manuel Costa

Omicidio chef Manuel Costa, parla il killer: “Negava di dovermi dei soldi e gli ho sparato”

Fabio Giaccio, il 43enne che ha sparato e ucciso lo chef Manuel Costa, ha raccontato al giudice per le indagini preliminari la sua versione su quanto accaduto la notte dell’omicidio.
A cura di Natascia Grbic
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News sull'omicidio dello chef Manuel Costa

Nel suo interrogatorio con il giudice, Fabio Giaccio ha ammesso di aver sparato a Manuel Costa, lo chef dell'Osteria degli Artisti morto la sera del 10 marzo. L'uomo, accusato di omicidio volontario premeditato (si è presentato all'appuntamento con una pistola carica e con matricola abrasa), si trova ora nel carcere romano di Regina Coeli. Non sembra fosse molto pentito del suo gesto.

"Ho sbagliato a sparare a Manuel Costa? Non lo so – le parole di Giaccio riportate da Il Corriere della Sera – Lui avrebbe dovuto mettere sul piatto trentamila europer riaprire il Metropolis. Ma si è rifiutato, nonostante gli avessi spiegato che io non avevo alcun debito nei suoi confronti. Spettava a lui liquidare quella somma. Ho insistito, lui non ha voluto sentire ragioni, abbiamo litigato, allora gli ho sparato".

A scatenare i dissidi tra i due, una questione di soldi riguardante il Metropolis, locale accanto all'Osteria degli Artisti mai decollato. Il Metropolis era stato dato in gestione a Giaccio, che vi aveva investito circa 30mila euro. Le cose non erano però andate bene, e lui aveva deciso di chiudere e abbandonare l'affare. Sembra che abbia richiesto quei soldi allo chef, che si sarebbe rifiutato di darglieli. Si sarebbero quindi accordati per riaprire il locale: ma Giaccio voleva che Costa mettesse prima i soldi, cosa che lo chef non avrebbe voluto fare.

"C’erano da fare dei lavoretti. Toccava a lui pagare. La mia parte l’aveva già fatta. Invece ha cominciato a tergiversare, poi a scaricare su di me le responsabilità della chiusura e, infine, a pretendere che mi sobbarcassi io le spese".

A quel punto la discussione sarebbe degenerata, con urla e anche qualche spintone. Fino all'omicidio. "Dopo averlo sentito negare di avere delle pendenze, nonostante tutto quello che avevo investito, non c’ho visto più: ho tirato fuori il revolver e ho sparato. Due colpi. Secchi. A quel punto mi sono allontanato. Scioccato da quanto avevo fatto. Però non sarebbe accaduto niente, se si fosse comportato da persona seria. Alla fine ho deciso di consegnarmi".

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