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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello, un testimone: “Mario aveva con sé il tesserino dell’Arma quando fu ucciso”

Oggi, nella nuova udienza del processo che vede imputati Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, gli avvocati della famiglia di Mario Cerciello Rega hanno chiesto di depositare le parole del testimone agli atti del procedimento. Il vicebrigadiere dei carabinieri è stato ucciso con undici coltellate la notte del 26 luglio.
A cura di Natascia Grbic
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Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega aveva con sé il tesserino dell'Arma la notte in cui fu ucciso. Questo è quanto emerge da una nuova testimonianza raccolta nelle indagini difensive portate avanti dagli avvocati della famiglia del militare, Franco Coppi, Ester Molinaro e Massimo Ferrandino. Oggi, nella nuova udienza del processo che vede imputati Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth, hanno chiesto di depositare le parole del testimone agli atti del procedimento. La sera in cui fu ucciso, Mario Cerciello Rega non aveva con sé la pistola d'ordinanza, così come il suo collega Andrea Varriale. I due carabinieri hanno sempre dichiarato che nel momento in cui hanno visto i due ragazzi americani hanno tirato fuori i tesserini e si sono qualificati. Finnegan Lee Elder e Christian Natale Hjorth sostengono invece il contrario. Asseriscono di aver pensato di trovarsi davanti due pusher e non due carabinieri.

Varriale: "Mostrato il tesserino a Elder e Hjorth"

Già nelle scorse udienze Andrea Varriale aveva dichiarato che sia lui sia Cerciello avevano mostrato i tesserini ai ragazzi qualificandosi quando erano a 3-4 metri di distanza. Poi l'hanno riposta per avere le mani libere. "Alla vista dei due ragazzi abbiamo attraversato la strada e gli siamo andati incontro, poi abbiamo tirato fuori il tesserino e ci siamo qualificati dicendo ‘carabinieri'. Eravamo a circa 3-4 metri. Poi abbiamo riposto i tesserini e ci siamo avvicinati per essere a mani libere".

L'omicidio di Mario Cerciello Rega

Mario Cerciello Rega è stato ucciso con undici coltellate inferte dal 20enne americano Finnegan Lee Elder la notte del 26 luglio. Insieme all'amico Gabriel Natale Hjorth è accusato di omicidio volontario: entrambi rischiano l'ergastolo. Sono stati arrestati qualche ora dopo l'omicidio nella loro stanza d'albergo, dove è stato rinvenuto anche il coltello usato nell'aggressione. I due erano usciti per andare a prendere della cocaina e 100 euro da uno spacciatore in cambio del suo zaino, che avevano rubato poco prima in una trattativa interrotta dalle forze dell'ordine. All'appuntamento si sono presentati però Rega e Varriale, quella notte in servizio. Erano stati contattati da Brugiatelli, che aveva riferito delle minacce. Le cose però non sono andate come previsto: Elder aveva con sé un coltello che ha usato per attaccare Cerciello, morto a causa delle coltellate inferte.

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