Omicidio Cerciello, la difesa di Natale Hjorth chiede gli arresti domiciliari a Fregene
Ad una settimana dalla sentenza di appello bis sull'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega arriva la richiesta di arresti domiciliari da parte dei difensori di uno dei due imputati Gabriel Natale Hjorth. I legali del giovane, Francesco Petrelli e Fabio Alonzi, hanno infatti presentato un'istanza per chiedere di farlo uscire dal carcere di Regina Coeli, dove è detenuto, e concedergli gli arresti domiciliari a Fregene in un'abitazione della sua famiglia.
Gabriel Natale Hjort, padre italiano e mamma americana, è stato arrestato a Roma il 27 luglio del 2019 insieme all'amico Lee Elder Finnegan. L'accusa è di aver ucciso a coltellate la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 il carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma, nel quartiere Prati. Il vicebrigadiere venne colpito da undici fendenti, sferrati da Lee Elder Finnegan, a poche centinaia di metri dall'albergo dove poi verranno fermati i due giovani.
La sentenza bis per l'omicidio del carabiniere Cerciello
Il 3 luglio 2024 la Corte d'Assise di Roma ha riformulato le pene per i due americani. Dai due ergastoli inflitti in primo grado si è arrivati ad un verdetto che ha fissato le pene a quindici anni e due mesi di carcere per Finnegan Lee Elder e undici anni e quattro mesi per Gabriel Natale Hjorth. La procura generale di Roma aveva chiesto una condanna a ventitré anni e nove mesi di carcere per Elder, e a ventitré anni per Hjorth.
Il nuovo processo si è reso necessario dopo l'annullamento da parte della Cassazione delle precedenti condanne ( 24 anni per Lee Elder Finnegan a 24 anni di carcere e 22 anni per Gabriele Natale Hjorth). Nel 2023 gli ermellini hanno infatti chiesto un nuovo processo relativamente alle circostanze aggravanti e al reato di resistenza a pubblico ufficiale per Elder, e al concorso in omicidio per Hjorth.
La replica della famiglia Cerciello
La notizia della istanza per far ottenere gli arresti domiciliari a Natale Hjort è stata accolta con stupore dalla famiglia Cerciello e dai suoi legali. "Stiamo già lavorando per una ferma opposizione – ha dichiarato Massimo Ferrandino, avvocato della vedova del carabiniere Rosa Maria Esilio – Capiamo il disagio carcerario con le temperature elevate di questi giorni ma riteniamo inopportuno mandare il condannato americano a scontare la pena a Fregene, tenuto conto che non sono nemmeno state risarcite le parti civili".