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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Omicidio Cerciello, Hjorth lascia il carcere: sconterà i domiciliari dalla nonna Silvana a Fregene

Ad attendere Gabriel Natale Hjorth a Fregene c’erano la nonna Silvana e lo zio Claudio. Per circa un’ora, dieci tra carabinieri e poliziotti hanno perlustrato la casa e hanno controllato il corretto funzionamento del braccialetto elettronico che il 23enne deve indossare giorno e notte.
A cura di Enrico Tata
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Gabriel Natale Hjorth ha lasciato il carcere di Velletri per trasferirsi a Fregene, sul litorale romano, dove sconterà gli arresti domiciliari a casa della nonna paterna. Il giovane italo americano è stato condannato a 11 anni e 4 mesi per l'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. È in carcere da cinque anni, dopo essere stato fermato a poche ore dall'uccisione del carabiniere, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019.

Stando a quanto riporta Il Messaggero, il ragazzo è entrato di fretta all'interno dell'abitazione, dove c'erano ad attenderlo la nonna Silvana e lo zio Claudio. Per circa un'ora, dieci tra carabinieri e poliziotti hanno perlustrato la casa e hanno controllato il corretto funzionamento del braccialetto elettronico che il 23enne deve indossare giorno e notte.

Motivando la scelta di concedere i domiciliari a Natale Hjort, la Corte d'Assise d'Appello ha ricordato che il giovane italo americano ha già scontato in carcere quasi la metà della pena complessiva. Inoltre i giudici hanno valutato positivamente "la documentazione attestante il percorso di recupero intrapreso dall'imputato all'interno della struttura carceraria, sviluppatosi positivamente sia sotto il profilo trattamentale che sotto quello universitario".

Infine la Corte ha spiegato che le esigenze cautelari, soprattutto il rischio di fuga, sono assicurate dall'applicazione del braccialetto elettronico al ragazzo, che quindi viene monitorato costantemente.

In merito alla decisione di concedere i domiciliari a Fregene al ragazzo, l'avvocato Massimo Ferrandino, che assiste Rosamaria Esilio, vedova del carabiniere Cerciello Rega, ha detto che "lo sconcerto è tanto". La signora Rosamaria, ha aggiunto, "è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia".

E anche a Fregene sono in molti a dirsi preoccupati dall'arrivo del ragazzo. Alcuni cittadini parlano esplicitamente di "rabbia" per un provvedimento che giudicano "ingiusto, specialmente nei confronti dei parenti del vicebrigadiere morto".

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