Omicidio Cerciello, Hjorth dopo l’ergastolo: “Condannato per un fatto che non ho commesso”
"Sono sconvolto e lacerato dal dolore perché sono stato condannato per un fatto che non ho commesso". Lo ha dichiarato Gabriel Natale Hjorth all'Adnkronos tramite i suoi avvocati Fabio Alonzi e Francesco Petrelli dopo la sentenza di primo grado che lo ha condannato all'ergastolo per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. "Alla lettura della sentenza non riuscivo a credere a quello che stavo ascoltando e al terribile errore che si stava commettendo. In quel momento avrei solo voluto gridare tutta la mia innocenza". Insieme a Hjorth è stato condannato anche Finnegan Lee Elder. I legali di entrambi i ragazzi hanno dichiarato che presenteranno ricorso in appello contro la sentenza della Corte d'Assise.
L'omicidio di Mario Cerciello Rega
Gabriel Natale Hjorth si trovava insieme all'amico la sera dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Stavano mettendo in atto un ‘cavallo di ritorno' contro Sergio Brugiatelli, minacciandolo per avere un grammo di cocaina e cento euro in contanti dopo una prima compravendita di droga andata male. All'appuntamento si sono presentati Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega in borghese: dopo essersi identificati è nata una colluttazione con i due ragazzi in via Pietro Cossa. Mentre Hjorth era a terra con Varriale, Elder ha tirato fuori dalla tasca un coltello da marine e ha colpito undici volte Cerciello. Dopodiché entrambi sono fuggiti verso il loro albergo. Il vicebrigadiere è morto dissanguato durante la corsa in ospedale. Hjorth ed Elder sono stati arrestati qualche ora dopo nell'Hotel Le Meridien dove alloggiavano. Il coltello usato per uccidere Cerciello lo avevano nascosto nel controsoffitto della camera ma è stato trovato dai carabinieri durante la perquisizione.