Omicidio Cerciello, annullata l’assoluzione per il carabiniere che bendò Hjorth in caserma
La cassazione ha annullato l'assoluzione in Appello nei confronti del carabiniere che ha bendato Gabriele Natale Hjorth dopo essere arrivato nella caserma di via dei Selci nella tragica sera in cui è stato ucciso il carabiniere Mario Cerciello Rega. La sentenza di assoluzione è arrivata in Appello, dopo una prima condanna a due mesi. Al via un nuovo processo d'Appello: ai giudici della quinta sezione della Suprema Corte spetta il compito di approfondire il comportamento del carabiniere Fabio Manganaro per valutare anche un ipotetico risarcimento civilistico del danno, dopo la richiesta dei legali di Hjorth, Francesco Petrelli e Fabio Alonzi.
Hjorth bendato in caserma la sera dell'omicidio Cerciello
Paralleli al processo per l'omicidio del brigadiere, si erano sviluppati altri due procedimenti. Il primo vede sul banco degli imputati il carabiniere che ha bendato Natale Hjorth, il secondo, invece, il collega che ha fotografato il giovane mentre si trovava bendato e ne ha diffuso le immagini in una chat.
Il primo, che bendò Natale Hjorth, era accusato di aver dottato una misura di rigore non consentita dalla legge, ma i giudici in Appello lo avevano assolto "perché il fatto non costituisce reato". Da valutare, secondo i giudici di secondo grado, il contesto in cui era stata svolta l'azione: in una caserma e in un momento carico di tensione da parte dei colleghi del brigadiere ucciso. Manganaro, bendando Hjorth con un foulard, avrebbe cercato di proteggerlo dai suoi colleghi e dalla loro rabbia. Secondo quanto espresso da Manganaro, avrebbe bendato il giovane per isolarlo da ciò che stava avvenendo in caserma, fra tentativi di aggressione e ostilità diffusa.
Il no della Cassazione: al via un nuovo processo
Ma la Cassazione non ha approvato quanto deciso dai giudici d'Appello in precedenza. E ha stabilito un nuovo processo. Mentre il Tar ha annullato il provvedimento disciplinare ingiustamente inflitto al militare, la Cassazione ha disposto un nuovo rinvio al fine di valutare un eventuale risarcimento civilistico del danno nei confronti del giovane.