Omicidio carabiniere, madre di Elder: “Abbiamo mandato una lettera alla famiglia Cerciello”
"Mi fece una video chiamata. ‘Mi dicono che ho ucciso un poliziotto', mi disse. Vedevo il suo viso ma non era lui a tenere il telefono, mi disse che la situazione era molto grave. Tremava e mi disse ‘scusa mamma, ti voglio bene'". Sono queste le parole che Leah Elder, madre del ragazzo che ha ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ha pronunciato oggi in aula. La donna è stata sentita in tribunale nell'ambito del processo per l'omicidio del militare, ucciso con undici coltellate la notte del 26 luglio 2019. "Poi hanno girato il telefono e un uomo e una donna mi hanno chiesto se avessimo un avvocato – continua la donna – Finnegan aveva un aspetto terribile e aveva le mani dietro la schiena". Nel corso della sua deposizione Leah Elder ha raccontato di aver inviato una lettera alla famiglia di Mario Cerciello Rega, ma di non aver ricevuto risposta. "La nostra vita è tragicamente cambiata, sconvolta per sempre, come quella della famiglia di Cerciello. Nel dicembre 2019 ho inviato una lettera alla famiglia del carabiniere Cerciello per dire che eravamo in lutto per loro e che stavamo soffrendo come loro".
Elder non doveva essere a Roma il 26 agosto
Dalla testimonianza della madre di Elder è emerso che il ragazzo non sarebbe dovuto essere in Italia il giorno della morte del vicebrigadiere. Non era previsto né in un primo momento che andasse a Roma, né che si fermasse per più di un giorno nella capitale. Ma la città gli era piaciuta e aveva deciso di prolungare il suo soggiorno all'Hotel Le Meridien ancora per una notte. Elder, infatti, sarebbe dovuto andare in Germania e in Spagna prima di far ritorno negli Stati Uniti. "Le prenotazioni le ho fatte tutte io e il passaggio in Italia non era prevista. Durante la vacanza ha incontrato un amico che lo ha invitato a seguirlo a Roma – ha spiegato – Prenotai per lui una sola notte all'hotel Le Meridien, che avrebbe dovuto lasciare la mattina del 25 luglio. Roma però gli è piaciuta e per questo decise di rimanere un'altra notte".
I tentativi di suicidio di Elder
Leah Lynn Elder ha parlato anche dell'infanzia e dell'adolescenza del figlio, raccontando di un tentativo di suicidio avvenuto nel 2018. "Ho saputo che nel giugno aveva tentato il suicidio gettandosi da un molo sotto il Golden Bridge, due amici lo avevano tirato fuori ma lui si erra gettato di nuovo in acqua dicendo ‘lasciatemi morire"'. Un passato difficile quello di Elder che ha iniziato a fare uso di droghe da giovanissimo, sin da quando aveva solo dodici anni. Secondo quanto dichiarato dal 19enne ai medici che negli anni lo hanno avuto in cura, solo l'uso di marijuana riusciva a tenere a bada i suoi istinti suicidi.