Omicidio Alatri, gli amici di Thomas Bricca: “Il tuo cuore è fermo, i nostri battono per te”
Sulla facciata della scuola Pertini di Alatri sventola ancora lo striscione appeso ieri dagli amici di Thomas Bricca. Quando si è diffuso l’annuncio della sua morte, i compagni di scuola si sono radunati nel piazzale del plesso. Tutti in silenzio, l’unico suono la musica trasmessa dalla radio di un’automobile parcheggiata al centro del piazzale. Le canzoni di Ultimo, Eros Ramazzotti, Ligabue risuonano lungo la stradina che costeggia l’edificio. Sulle ultime note parte un lungo applauso di alunni e professori commossi e increduli per la notizia appena ricevuta.
Le risse e l'ipotesi della vendetta
Nei giorni precedenti due maxirisse hanno scosso il tranquillo weekend della cittadina e ora sono in tanti a vedere un possibile collegamento tra i due episodi. “Per due sere di seguito si affrontati di fronte ad un bar a pochi passi al luogo dove è stato ucciso Thomas – racconta un signore – un ragazzo è stato spinto dalla ringhiera lungo la strada. Ora in città si mormora che la sparatoria sia stata una vendetta”. Questo confermerebbe anche la ricostruzione del procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, che ieri aveva parlato di guerra tra bande. Quello che è certo ora è la morte di un ragazzo appena maggiorenne, ucciso da un colpo di pistola davanti ai suoi amici.
Nella città si teme un’escalation di violenza dopo l’omicidio del 18enne. “Abbiamo paura – ammette un residente – meglio non uscire la sera in questi giorni”. Nel piazzale sopra il luogo dell’omicidio nessuno ha voglia di parlare. Gli amici di Thomas si sono riuniti lì, a pochi passi da dove è morto l’amico. Alcuni non riescono a trattenere le lacrime, si abbracciano in silenzio e osservano dall’alto il luogo dell’omicidio dove qualcuno ha voluto portare dei fiori. “Il tuo cuore ha smesso di battere ma i nostri batteranno per te” si legge su un bigliettino sopra un mazzo di rose blu. C’è chi invece affida ai social il suo personale sfogo. Come Omar che su Instagram ricorda l’amico perso e lancia un chiaro appello: "Sapete tutti chi è stato. Non fate i falsi". E poi aggiunge: "Non abbiamo mai avuto bisogno di pistole o cose del genere. Abbiamo sempre cercato di chiarire perché sapevamo che ogni persona ha una madre dietro e una famiglia e dei sentimenti. Questo me lo ha insegnato lui per non essere troppo impulsivo. Ora voglio solo giustizia in qualsiasi maniera. Italia 2023 e iniziò tutto per razzismo". Omar non è l’unico ad alzare la voce per chiedere giustizia. Anche Giulia (nome di fantasia ndr.), amica di Thomas, spera che si faccia luce al più presto su quanto è accaduto lunedì sera: “La droga non c’entra nulla con questa storia, né con la rissa dei giorni prima e neanche con l’omicidio”