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Covid 19

Omar si commuove dopo il vaccino: “L’ho fatto per mia figlia e i miei pazienti”

Omar Altobelli, operatore socio sanitario, è l’unico uomo tra le prime cinque persone vaccinate questa mattina all’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Parlando con la stampa si è lasciato andare a un momento di commozione: “Lo dedichiamo il vaccino a tutti quelli che non ce l’hanno fatta in questi mesi”.
A cura di Redazione Roma
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Si chiama Omar Altobelli ed è il primo uomo vaccinato in Italia per il coronavirus. Operatore socio sanitario, anche lui in prima fila dall'inizio della pandemia come le quattro donne che si trovavano con lui questa mattina all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, le infettivologhe Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo, l’operatore socio sanitario Omar Altobelli, la biologa e virologa Maria Rosaria Capobianchi, e l’infermiera Claudia Alivernini.

"È andata bene, non ho sentito nemmeno dolore. È stato davvero un bel momento, un'emozione unica. L'ho fatto per la mia famiglia e per mia figlia, per me stesso e per i miei pazienti. Abbiamo lavorato in trincea per mesi, visto sofferenza e dolore”, le sue prime parole all’uscita dallo Spallanzani dette con le lacrime agli occhi per la commozione.

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La dedica poi più importante: quella ai pazienti curati in questi mesi che non ce l'hanno fatta. E poi l'appello a chi, tra il personale sanitario, non ha ancora aderito alla campagna di vaccinazione: "Cosa dico ai miei colleghi che non vogliono farselo? Che il vaccino è importantissimo, spero che riescano a capirne l'importanza, se si dovessero ammalare noi siamo qua, si ravvederanno dopo".

Altobelli ha anche aggiunto ai microfoni di SkyTg24: "Da ora lo spirito sarà diverso. Da oggi c'è un messaggio di speranza nella scienza e si guarda al futuro con più ottimismo. L'ultimo anno è stato il più brutto della mia esperienza lavorativa, c'è mancato il contatto fisico con i pazienti che riconoscevano solo i nostri occhi e la nostra voce".

L'infermiera Claudia Alivernini: "Un piccolo ma grande gesto"

Volto simbolo della giornata, l'infermiera 29enne Claudia Alivernini ha espresso a nome di tutti i primi vaccinati dello Spallanzani la speranza che quello di oggi sia un giorno di svolta nella lotta al Covid-19: "È stato doloroso assistere alle sconfitte che questo virus ha causato ma oggi c'è la consapevolezza che è un giorno importante e decisivo, la scienza e la medicina sono l'unico mezzo, insieme al senso civico di ognuno di noi, per vincere questa battaglia così dura".

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