Oggi i neofascisti di Azione Frontale contro i partigiani: il leader condannato per atti antisemiti
L'appuntamento è per le 11.00 di oggi in via Celio Caldo a Torre Angela. Ci saranno il neoassessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, le staffette partigiane Teresa Vergalli e Luciana Romoli, accompagnate dalla Presidente dell'Anpi provinciale di Roma Marina Pierlorenzi. L'occasione è l'intitolazione di un'area verde alle staffette partigiane, e in particolare a Tina Costa, scomparsa a Roma nel 2019 dopo un lungo impegno politico e democratico, anche dentor l'Anpi.
Ma l'intitolazione non è andata giù al gruppo di estrema destra Azione Frontale, che ha annunciato la sua presenza questa mattina con lo slogan "Partigiano assassino. Le vostre mani saranno sempre sporche di sangue". Annunciata la presenza del leader del gruppo Ernesto Moroni, già al centro di provocazioni di natura antisemita e neofascista: nel 2014 fu fermato per aver inviato delle teste di maiale in Sinagoga, all’ambasciata di Israele e al Museo della Memoria, che sarebbero dovute arrivare a destinazione nel Giorno della Memoria delle vittime della Shoah.
Azione Frontale è attiva nel territorio del VI Municipio, in particolare a Torre Angela, l'unico governato dal centrodestra. E proprio il centrodestra aveva votato un atto per impedire l'intitolazione dell'area di via Celio Caldo alle staffette partigiane, per dargli il nome di "Norma Cossetto, Giuseppina Ghersi e dei martiri delle Foibe". Un atto votato per la prima volta nel 2016 quando la maggioranza era del Movimento 5 Stelle, e poi nuovamente approvato lo scorso 14 marzo in aula consiliare dal centrodestra.
Cosa è successo allora? Nel frattempo le due consiglieri comunali Nella Converti (PD) e Michela Cicculli (sinistra ecologista), hanno portato in Campidoglio la richiesta dell'Anpi di intitolare il parchetto a Tina Costa, che è arrivata a termine con il parere favorevole dell'ex assessore alla Cultura Gotor. Lo stesso Gotor ricordava come il voto del VI Municipio aveva solo un valore di indirizzo, un desiderata che ha chiarito è rimasto tale in quanto "le aree intitolate senza che sia stato seguito il corretto iter amministrativo non rivestono, di fatto, carattere ufficiale e non possono, pertanto, essere inserite nello stradario di Roma Capitale”.
Mentre il VI Municipio si scaglia contro il Campidoglio per la decisione presa "senza consultare il territorio", la consigliera Converti accusa la maggioranza di Franco di vicinanza con gli estremisti di Azione Frontale: "In quel quadrante da anni un gruppo di fascisti per impedire l'intitolazione, ha chiesto l’intitolazione dello stesso parco alle vittime delle foibe. Lo stesso gruppo che negli anni ha marchiato i negozi gestiti da persone di origine straniera e che inviò teste di maiale alla comunità ebraica romana. Questa storia sarebbe potuta finire così, ma la parte peggiore arriva adesso. Il Municipio VI, i cui rappresentanti dovrebbero essere costituzionalmente antifascisti, hanno fornito facile sponda a questo gruppo. Decidendo di intitolare alle vittime delle foibe, non qualsiasi luogo del municipio VI, ma pensate un po', proprio quel parco lì".