Nuovo processo per stalking per Enrico Varriale, accusato da un’altra ex: “Se denunci, ti uccido”
Un nuovo procedimento giudiziario per stalking per il giornalista Enrico Varriale, già a processo per un'altra vicenda praticamente identica. I fatti in questo caso risalgono al periodo compreso tra dicembre 2021 e febbraio 2022. Stando a quanto si apprende, il gup ha fissato l'udienza per il prossimo 20 novembre.
Secondo l'accusa, Varriale avrebbe messo in atto "condotte reiterate di minacce e molestie" nei confronti della compagna, che avrebbe aggredito fisicamente in casa fino a "farle perdere i sensi e causandole lesioni". Il giornalista avrebbe anche minacciato la donna, urlandole: "Se mi denunci ti ammazzo" E ancora a Varriale i pm contestano anche il fatto di aver provato a contattare la vittima con "numeri anonimi, cercando di carpire notizie anche attraverso il controllo dei profili social". In un caso addirittura avrebbe telefonato alla donna pronunciando "con voce contraffatta una frase del tipo ‘morirai'".
Come anticipato, i fatti contestati sarebbero accaduti tra dicembre 2021 e febbraio 2022. Poco prima, a settembre, Varriale era già stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento nei confronti di un'altra ex fidanzata. Quest'ultima lo aveva accusato di aver fatto decine di telefonate, di essersi appostato sotto casa e di averla colpita con schiaffi e spinte al termine di una lite furibonda.
A pochi mesi di distanza, il giornalista viene denunciato per un comportamento quasi identico nei confronti di un'altra donna. Anche in questo caso l'accusa è di lesioni e stalking. Il fatto più grave sarebbe avvenuto l'8 dicembre del 2021: la donna si reca a casa dell'ex direttore di Rai Sport e i due cominciano a litigare. Lei cade a terra e perde i sensi, poi si risveglia e chiama il 112. A quel punto Varriale le dice, secondo l'accusa: "Se mi denunci ti uccido". A quell'episodio seguono appostamenti, telefonate continue e, infine, la chiamata del 19 dicembre 2021. Con voce camuffata e numero oscurato, il giornalista dice: "Morirai".
Nei giorni scorsi Varriale è comparso in aula per fornire la versione dei fatti in merito alla prima denuncia. Queste le sue parole davanti ai giudici: "La sera del 5 ero a casa sua, stava facendo il letto quando ha cominciato di nuovo a parlare dell'altra donna. Mi sono arrabbiato e sono andato via. Sono tornato il giorno dopo per chiarire. Era in vestaglia. Le ho chiesto: vogliamo definire questa situazione? Lei stava col telefono in mano, era un discorso di educazione".
E ancora: "Alla terza volta le ho preso il telefonino dalle mani e mi si è scagliata addosso. Mi ha strappato la maglietta e mi ha urlato Io ti rovino. Io prima le ho risposto. Poi le ho mollato uno schiaffo È stato l'errore più grande della mia vita. Lo schiaffo è vero, ma tutte le altre cose che ha raccontato no. Era lei che saltava addosso a me. Dice che le ho messo le mani al collo, ma io avevo il telefono in mano. Dice che l'ho presa a schiaffi, ma avrebbe riportato ferite diverse. È stata una litigata violenta. E le ho dato uno schiaffo. Ma quello è l'unico gesto aggressivo".