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Nuovo attacco hacker alla Regione Lazio: “Prioritario ripristinare la sicurezza”

L’attacco è stato sferrato questa notte dagli hacker ma, secondo quanto dichiarato dalla Regione Lazio, è stato respinto. Tutti i siti della Regione sono inaccessibili, non è possibile prenotare né vaccini né visite mediche. Non è ancora noto chi ci sia dietro questo attacco: l’unica cosa quasi certa è che sembra partito dall’estero.
A cura di Natascia Grbic
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"Questa notte i sistemi informativi della Regione Lazio hanno subito e respinto l'ennesimo attacco, resta massima l'attenzione e la collaborazione con le autorità competenti per ripristinare la sicurezza". Lo ha comunicato in una nota la Regione Lazio. "È come stare sotto un bombardamento, non è ancora possibile una stima dei danni", ha dichiarato l'assessore Alessio D'Amato all'Agenzia DIRE, a margine della visita del ministro per le Disabilità, Erika Stefani, all'arenile accessibile ai disabili di Rivera Mallozzi. "È il più grave attacco hacker mai ricevuto e siamo concentrati a difendere i dati sensibili e a ripristinare in sicurezza le attività".

Prenotazioni vaccini ripristinate in 72 ore

I siti della Regione non sono ancora attivi, anche se l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato ha garantito che entro 72 ore i cittadini potranno prenotarsi nuovamente per il vaccino e che la trasmigrazione è in corso. Non è così invece per le prenotazioni per le visite specialistiche e ambulatoriali, che torneranno a essere attive dal 10/15 agosto. Un attacco così grave quello sferrato dagli hacker che, secondo chi indaga, l'unica soluzione per far ripartire i servizi in sicurezza è quella di mettere in piedi un sistema parallelo.

L'attacco hacker partito dall'estero

Secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia Postale, l'attacco hacker sarebbe partito dall'estero. Una delle ipotesi, ancora da confermare perché potrebbe trattarsi di una falsa traccia, è che i pirati informatici abbiano agito dalla Germania. C'è poi la questione riscatto: questo è stato chiesto tramite un link su tor, browser del dark web. Finora nessuno ha però cliccato su quel link perché rispondere potrebbe innescare altri virus pericolosissimi. Ma il problema è che quei dati criptati non sono stati salvati su altre macchine virtuali. Non sarebbe quindi possibile riaverli indietro. La breccia nel sistema potrebbe essere stata il pc di un dipendente in smart working, che ha cliccato su un link arrivato nell'email, permettendo così agli hacker di introdursi nel sistema della Regione Lazio.

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