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Nuove misure anti movida: transenne e corridoi per arrivare ai locali nelle piazze di Roma

Nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, i vertici romani hanno deciso di creare dei corridoi per evitare che si formino assembramenti nelle piazze. Che rimarranno aperte, ma limitate. Attenzione in particolare a San Lorenzo, Ponte Milvio e San Lorenzo, zone dove è più frequente che si formino capannelli di persone.
A cura di Alessandro Rosi
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Da questo fine settimana le piazze della Capitale saranno molto probabilmente limitate. Per evitare che si formino assembramenti, i vigili urbani posizioneranno transenne sull'asfalto e useranno i nastri gialli della Municipale per delimitare le aree dove si può passeggiare. Niente più gruppi di persone ammassate agli angoli o capannelli: è questo l'obiettivo a cui punta il Comune di Roma. Ma, come specificato dal Viminale in una nota, deve rimanere "la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti".

Particolare attenzione a Trastevere, Ponte Milvio e San Lorenzo

La decisione è stata presa ieri nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Oltre ai vertici delle forze dell'ordine della Capitale, hanno partecipato la sindaca Virginia Raggi, la polizia locale e il prefetto Matteo Piantedosi, che ha presieduto l'incontro. E qui si sarebbe deciso di prendere tutti i provvedimenti di limitazione delle piazze all'interno del Comitato e poi, solo dopo, recepirle con un'ordinanza del sindaco. Così quindi si sono mossi i vertici romani dopo le ultime disposizioni del Dpcm del 18 ottobre, che dà ai sindaci il potere su di intervenire in tutti quei luoghi dove ci possa essere una situazione di assembramento. Particolare attenzione sarà riservata nello specifico alle piazze di Trastevere, Ponte Milvio e San Lorenzo.

Ancora nessuna ordinanza della Regione Lazio

L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato aveva annunciato ieri che presto ci sarebbe stata una "nuova ordinanza". Ma il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti non ha ancora deciso nulla. Più cauta la sua posizione che però mostra uno scontro tra chi vorrebbe più restrizioni, come accade già in altre regioni, e chi spinge invece per evitare chiusure. Non è da escludere che nella valutazione si sta tenendo conto di diversi fattori, tra cui il rapporto tra tamponi e casi positivi, che nel Lazio rimane uno tra i più bassi d'Italia.

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