Nonna cresce nipotine orfane della figlia: “Bimbi soli aspetto più sottovalutato dei femminicidi”
Non esiste una banca dati sugli orfani di madri vittime di femminicidio, per sapere quanti sono, chi si occupa di loro, ma soprattutto, come stanno e che tipo di futuro hanno davanti. Fanpage.it racconta la storia di una nonna, che sta crescendo le nipotine affidatele sette anni fa, dopo la morte di sua figlia, uccisa con due colpi di pistola dal compagno, che subito dopo si è suicidato.
Ha intrapreso un percorso insieme al progetto Airone, dedicato agli orfani di femminicidio e alle famiglie affidatarie, che coinvolge diversi nonni. Ci ha accolto in un giardino assolato, spiegandoci com'è occuparsi quotidianamente di bambine che non hanno più la loro mamma, cercando di farle stare bene e portando allegria nella loro vita, ma allo stesso tempo aver perso una figlia.
"Bimbi soli aspetto più doloroso del femminicidio"
"All'inizio non sapevo cosa fare, non avevo la minima idea di come seguire due bambine così piccole – spiega la nonna – Non ho ancora elaborato il lutto per la perdita dei mia figlia, ma ancor di più è stato difficile prendere consapevolezza del fatto che le sue bambine non l'avrebbero più rivista e penso che questo sia l'aspetto più doloroso e sottovalutato del femminicidio".
La nonna ci ha raccontato come si svolge una loro giornata tipo: "Crescono bene, vanno a scuola, fanno sport e altre attività che amano, giocano con le amichette, tutto ciò che fanno le loro coetanee. Come nonna cerco di mantenermi attiva, frequento diverse donne giovani, che sono tutte mamme, ma quando ho qualche doloretto dovuto all'età torno a scontrarmi con la reatà e mi domando se io venissi a mancare chi penserebbe alle bambine".
Il progetto Airone per orfani di femminicidio e famiglie affidatarie
L'avvocata Patrizia Schiarizza, presidente dell'associazione Giardino Segreto, responsabile del progetto Airone – selezionato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile – ha spiegato in cosa consiste il loro intervento a sostegno degli orfani di femminicidio e delle loro famiglie: "Mette in campo per la prima volta una rete di professionalità e competenze, prevede varie attività e aree d'intervento, dal punto di vista psicologico, clinico, pedagogico e di restituzione di oppurtunità di vita.
Abbiamo previsto per ogni bambino e bambina una somma di 10mila euro, grazie ai quali le famiglie potranno acquistare libri, materiale scolastico e utilizzarli per le attività sportive. L'Italia è l'unico Paese dell'Unione europea ad avere una legge dedicata agli orfani di crimini domestici, con tutele e aiuti, ma non ha un censimento per i bambini rimasti senza genitori. "Una questione importante da risolvere è quella dell'individuazione dei dati, lo dice anche la Convenzione di Istabul sulla violenza di genere: se non si conosce un dato non si sa neanche in quali termini agire con politiche di prevenzione".