Non piove e Roma cerca acqua: “Il Lago di Bracciano dopo anni senza prelievi è ancora in emergenza”
Non piove, Roma e il Lazio come parte d'Italia sono a rischio siccità. La Capitale, lasciandosi alle spalle un inverno asciutto e in vista dell'estate, guarda alle sue fonti di approvvigionamento, nella speranza che le precipitazioni tornino presto a rifornirle. Tra queste c'è il Lago di Bracciano nel territorio a Nord dell'Area Metropolitana, nei confronti del quale Acea ha una concessione dagli anni Novanta per prelevare acqua e rifornire l'acquedotto della Capitale. Dal 2016 le captazioni sono però ferme a causa di un repentino e grave abbassamento dei livelli del lago, con uno stop ai prelivi imposto dal Tribunale delle Acque, per scongiurare oltre all'emergenza idrica, una catastrofe ambientale. In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua Fanpage.it ha intervistato il direttore del Parco di Bracciano e Martignano Daniele Badaloni, per capire se il Lago si stia riprendendo e fare il punto a cinque anni dallo stop alle captazioni di Acea. "La ripresa è lenta e graduale – spiega – ciò che è certo è che per ora non si può tornare a prelevare".
"Se non piove il livello del Lago di Bracciano scenderà ancora"
"Il 2022 è iniziato purtroppo in linea con la siccità registrata nel 2017, quando il Lago di Bracciano era a quasi due metri al di sotto del livello dello zero idrometrico (che corrisponde a 163,04 metri sul livello del mare). Possiamo notare come nel corso di questi anni abbia recuperato, grazie al fatto che da una parte le captazioni di Acea sono ferme e dall'altra ha piovuto. Fra gennaio 2021 e gennaio 2022 il Lago è rimasto più o meno alla stassa quota. Questo singnifica che il quantitativo di pioggia (circa 780 millimetri) che nel corso dell'anno è caduta è evaporata a causa delle temperature e dai venti di Tramontana, con un bilancio netto pari a zero. Il Lago per poter crescere ha invece bisogno di un bilancio netto positivo. Il trend di positività c'è stato, perché nel 2018 è cresciuto di quasi 30 centimetri, così come nel 2019 e nel 2020, mentre nel 2021 ciò non è avvenuto. Oggi vediamo chiaramente da una parte la conferma che l'andamento del lago è correlato alle precipitazioni, dall'altra il beneficio avuto con lo stop dei prelievi. Il problema è che i centimetri in più prelevati durante il periodo di crisi idrica e che le Istituzioni del lago, L'Ente Parco, il Consorzio del Lago, Comitati e cittadini avevano chiesto che non venissero tolti, sono quelli che non ci troviamo adesso".
"In cinque anni abbiamo recuperato un metro d'acqua"
"Cinque anni fa con lo stop delle captazioni la nostra previsione come Ente Parco era quella che il lago avrebbe impiegato almeno sette otto anni per recuperare il livello perso e abbiamo avuto conferma: dopo cinque anni abbiamo recuperato un metro dei due persi. L'evoluzione della situazione dipende molto da come saranno le piogge: il saldo netto di quest'anno sarà zero o addirittura negativo se continuerà la siccità. La questione che più ci preoccupa è che siamo oltre i 75/78 centimetri al di sotto della media stagionale, fuori dalle normali oscillazioni naturali, prendendo in considerazione il dato negli ultimi cento anni. Alcune conseguenze dovute all'emergenza idrica sono i siti di frega e riproduttivi dei coregoni in decremento e la drastica riduzione degli habitat ripariali. Un dato molto preoccupante è l'avanzata delle specie vegetali aliene rispetto alle quali abbiamo attivato un progetto per contrastarle".