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No-vax rifiuta le cure e prende a calci in testa un’infermiera del San Camillo

Continuano le violenze fisiche e verbali nei confronti del personale sanitario. Al San Camillo venerdì scorso un paziente no-vax ha aggredito un’infermiera prendendola a calci in testa.
A cura di Alessia Rabbai
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Un paziente no-vax ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma ha rifiutato le cure e ha aggredito un'infermiera. Per lui è scattata la denuncia per aggressione e lesioni. L'episodio risale allo scorso venerdì 11 febbraio ed è avvenuto nel nosocomio della Circonvallazione Gianicolense. Vittima dell'aggressione è una trantenne romana, che ha riportato contusioni con una prognosi di dieci giorni per le percosse ricevute. Secondo quanto appreso l'uomo aveva contratto il Covid-19 e si trovava in ospedale, dopo l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, che hanno richiesto il ricovero. Rifiutando le cure che avrebbe ricevuto, ha spinto a terra un'infermiera e l'ha presa a calci in testa. Ad intervenire in aiuto dell'infermiera sono stati i colleghi, che lo hanno bloccato ed è stato poi allontanato dal personale di sicurezza dell'ospedale, mentre l'infermiera è stata soccorsa e sottoposta agli accertamenti del caso.  "Gli episodi di violenza, in particolare nei pronto soccorso, sono aumentati esponenzialmente – spiega a Il Messaggero Stefano Barone, segretario del Nursind del Lazio – Riceviamo segnalazioni da tutti gli ospedali. Il personale è già allo stremo, la quarta ondata della pandemia ci ha piegati. Questi episodi sono gravissimi".

Infermiera aggredita al San Giovanni

Una tensione quella riportata dal perconale sanitario a seguito delle violenze fisiche e verbali subite nel corso dell'emergenza sanitaria, che ha spinto in molti a cambiare lavoro. Nel 2021, sono circa 600 gli infermieri che si sono licenziati per dedicarsi ad altro. Uno degli episodi precedenti avvenuto lo scorso 29 dicembre, vede un'infermiera dell'ospedale San Giovanni Addolorata aggredita da un paziente, un cinquantacinquenne romano che le ha staccato un dito a morsi. Così come tanti altri casi analoghi e quotidiani che mettono anco più sotto pressione il personale sanitario che ha trascorso in prima linea, il periodo pandemico. Prima ancora a Santo Stefano un settantaduenne ha aggredito il personale medico del Policlinico Umberto I con un cacciavite e sono almeno tre le aggressioni che si contano al Policlinico di Tor Vergata.

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