Niente festa per gli azzurri: paura contagi, sfuma l’ipotesi del pullman scoperto
La nazionale italiana è atterrata oggi all'albaa Roma, stringendo forte quel trofeo conquistato ieri sera allo stadio di Wembley battendo l'Inghilterra ai calci di rigore. Roberto Mancini, la squadra e tutto lo staff si sono diretti all'Hotel Parco dei Principi, che lasceranno per essere ricevuti nel pomeriggio prima dal Capo dello Stato Sergio Mattarella al Quirinale alle 17.00, e poi a Palazzo Chigi dal premier Mario Draghi. Alle 5.30 del mattino ad attenderli una truppa di qualche centinaio di tifosi, una piccola parte delle decine di migliaia che hanno festeggiato con caroselli e cori per tutta Roma dal centro alla periferia, facendo esplodere la città di gioia per la vittoria azzurra a Euro 2020.
Fino a ieri erano ancora un'incognita i festeggiamenti pubblici con i tifosi, che però al momento sembrano sfumati. La possibilità di far circolare un pullman scoperto per il centro di Roma con sopra la nazionale, sarebbe stata definitivamente accantonata. Allo stesso modo è stata scartata la possibilità di svolgere allo Stadio Olimpico per un momento di festa: la scelta di non aprire i cancelli allestire i maxi schermi per la finale sembra aver fatto tramontare anche questa ipotesi.
"Ordini dall'alto", si ripete nella capitale. Questura, Prefettura e Campidoglio hanno ricevuto un'indicazione chiara: l'attuale situazione pandemica, con la variante Delta in crescita, la campagna vaccinale a uno snodo decisivo, non rende ipotizzabile un evento di natura istituzionale con potenzialmente centinaia di migliaia di persone, come accaduto per il ritorno della nazionale dopo la vittoria dei Mondiali nel 2006, quando il pullman degli azzurri arrivò in un Circo Massimo gremito all'inverosimile.
Una cosa è la gioia e la festa spontanea, un'altra è un maxi evento garantito e organizzato dalle istituzioni. La paura è che un momento così altamente simbolico e di unità nazionale, possa essere seguito dalle polemiche per i possibili contagi e da un loro aumento. Ma soprattutto: dopo i sacrifici degli scorsi mesi affrontati da tutti, gli eroi di Wembley potranno ben rinunciare al loro bagno di folla e i tifosi a un'altra notte di festa. Almeno per il momento.