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Niente cure né cibo per cani poliziotto, a Roma sono 18: “Salvi solo grazie alla bontà dei fornitori”

A lanciare l’allarme il sindacato Silp Cgil: “La burocrazia crea problemi non soltanto ai lavoratori in divisa, ma anche ai nostri amici a quattro zampe”. Guardia cinofila spiega a Fanpage.it cosa sta succedendo.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dalla pagina Facebook della Polizia di Stato.
Foto dalla pagina Facebook della Polizia di Stato.

Niente più cibo per i cani poliziotto. Ma neanche guinzagli o cure mediche. Il pagamento dei fondi di approvvigionamento tarda ad arrivare e gli agenti corrono ai ripari. A diffondere la notizia, con una nota, è stato il Sindacato Italiano dei Lavoratori della Polizia (Silp) della Cgil. "La macchina burocratica assolutamente farraginosa risulta essere la causa principale di tutti questi disservizi, ma per noi è un ritardo inaccettabile", hanno fatto sapere dal sindacato.

Un problema nazionale che, a cascata, si ripercuote sulle unità regionali e cittadine: a Roma sono 18 i cani poliziotto senza approvvigionamento. A spiegare a Fanpage.it cosa vuol dire, è stato proprio uno dei conduttori dei cani poliziotto della capitale.

Il ritardo per i cani poliziotto al lavoro

"Ogni anno la ragioneria di Stato stanzia dei fondi per il mantenimento degli animali entro il mese di marzo – spiega il poliziotto a Fanpage.it – O meglio, di solito è questo ciò che accade". Queste risorse servono per il sostentamento dell'animale sotto ogni punto di vista: con questi fondi si acquista il mangime, si pagano eventuali cure mediche. "In questo 2024, invece, non risultano ancora partiti i pagamenti, né stanziati i fondi. Ma ai cani queste risorse servono per vivere".

Ogni anno i preventivi di spesa vengono realizzati fra gennaio e febbraio dalla ragioneria di Stato. E per il mese di aprile, arriva almeno una prima parte dei fondi previsti: gli agenti e il sindacato avrebbero inviato ripetutamente solleciti all'amministrazione per chiedere di adempiere allo stanziamento.

"Non abbiamo ancora mai avuto risposta, ma la situazione sta diventando grave: due mesi sono davvero troppi – aggiunge – A Roma siamo fortunati: se possiamo garantire mangime ai nostri animali è soltanto grazie ai fornitori, che ci conoscono da tempo e che riescono ad anticipare qualche sacco per il buon rapporto che ci lega".

Ritardi anche per le unità "in pensione"

Ma i ritardi non riguardano soltanto i cani poliziotto ancora al lavoro. "Dopo anni di servizio, anche per i nostri cani arriva una specie di pensione – aggiunge – Dopo anni di vita accanto ad uno stesso conduttore, l'animale si affeziona all'uomo e viceversa. Per questo spesso i poliziotti decidono di accogliere a casa propria i cani in pensione e renderli parte della loro famiglia. E così ho fatto anche io", spiega.

Anche in questo caso, però, è previsto un incentivo che aiuti i poliziotti nel mantenimento della vita dell'animale. "Per ogni animale vengono stanziati circa 1200 euro all'anno che, come accennato prima, servono a coprire le spese per il cibo, ma anche per eventuali spese mediche o altre minori, a partire dal guinzaglio. Ma anche su questo, quest'anno, non ci sono ancora arrivate notizie".

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