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Nicoletti jr ha facilitato la convalescenza di Matteo Messina Denaro a Roma? L’ipotesi degli inquirenti

Antonio Nicoletti, il figlio del cassiere della Banda della Magliana, arrestato nei giorni scorsi dalla DDA conosceva Matteo Messina Denaro: lo avrebbe aiutato nella sua latitanza a Roma per delle visite oncologiche. C’è chi lo definiva: “Più potente del ministro della Sanità”.
A cura di Beatrice Tominic
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Sarebbe passato anche per Roma Matteo Messina Denaro nel corso della sua latitanza. Ad aiutarlo nella capitale, favorendo il suo passaggio, secondo quanto ricostruito dagli agenti della DDA, come riportato nell'informativa dell'inchiesta dell'operazione Assedio che ha permesso di arrestarlo, Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, cassiere della Banda della Magliana.

Nicoletti avrebbe dato il suo contributo a Messina Denaro durante il suo passaggio nell'Urbe per alcune visite oncologiche. Il boss di Cosa Nostra è morto nel reparto detentivo dell'ospedale San Salvatore de L'Aquila dove era ricoverato, a pochi mesi dalla cattura, per un tumore al colon.

Le visite oncologiche nella capitale

Secondo quanto si legge su LaPresse, Nicoletti avrebbe aiutato Messina Denaro nei suoi passaggi per le visite oncologiche a Roma.

"Ma ti ricordi con chi mi sono incontrato io quel giorno? – dice in un'intercettazione telefonica con diverse persone, fra cui un ex calciatore, nel luglio 2018 – Ma te lo ricordi o no?.. con quello la.. Io mi ci sono incontrato proprio con lui personalmente. Oh, dentro ad un ospedale sei mesi fa..". Nel corso della stessa intercettazione si è offerto di mediate con il Trapani Calcio per far diventare allenatore il suo amico calciatore.

Secondo quanto è emerso, Nicoletti avrebbe sottolineato anche in altre circostanze di conoscere "chi lo porta a spasso quello di Castelvetrano", oltre a spiegare quando e dove lo avrebbe incontrato. Nicoletti, infatti, lo avrebbe aiutato proprio i virtù della sua salda rete legata alla Sanità. "Le incredibili aderenze che ha ai massimi livelli in tutte le strutture sanitarie della Capitale, consentono al Nicoletti di essere un'inesauribile sponda e collettore di favori", come scrivono ancora dall'Antimafia. Non a caso, il fratello (l'altro figlio di Enrico Nicoletti, Massimo) lo definisce "più potente del ministro della Sanità".

Le indagini in corso della DDA continuano

Nel frattempo continuano le indagini della Procura di Palermo. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire chi altri possa aver aiutato Messina Denaro nel corso della sua latitanza, in Sicilia e non solo. Secondo quanto ricostruito, pare che il boss abbia vissuto in un'unità immobiliare a Mazara del Vallo nei mesi precedenti all'arresto. Per questa ragione è stata disposta la perquisizione di tutti i garage pertinenti al fine di ricostruire la rete alla quale si era appoggiato in latitanza.

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