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Nicola Sganappa morto dopo una serata in discoteca, revocata la licenza a Spazio Novecento

La decisione del questore di Roma è stata presa in seguito alla morte di Nicola Sganappa, 22 anni, deceduto in strada dopo aver trascorso una serata nel famoso locale romano.
A cura di Enrico Tata
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Il questore di Roma, Roberto Masucci, ha revocato la licenza della discoteca Spazio Novecento all'Eur. Sono state tante le irregolarità riscontrate e accertate dalle forze dell'ordine: dal limite di capienza non rispettato, quasi 2mila clienti a fronte dei 600 consentiti, uscite di emergenza ostruite o non idonee, estintori fuori norma, addetti alla sicurezza senza titoli abilitativi. Ma la decisione è stata presa soprattutto in seguito alla morte di Nicola Sganappa, 22 anni, deceduto in strada dopo aver trascorso una serata nel famoso locale romano.

Secondo quanto ricostruito, il ragazzo si è sentito male all'interno del locale, ma è stato accompagnato all'esterno dagli addetti della sicurezza. Sganappa si è sentito male all'interno del locale, ma è stato poi trasferito in strada, probabilmente con lo scopo di sviare possibili sospetti sulla regolarità della discoteca. Un episodio simile è avvenuto già a luglio 2023, quando un altro cliente del locale è morto per abuso di alcol e droga dopo una serata trascorsa a Spazio Novecento.

Quando Sganappa è stato portato all'esterno, i bodyguard non hanno in alcun modo avvertito i poliziotti che in quel momento si trovavano all'interno del locale per un controllo di sicurezza. Gli uomini della Polizia Amministrativa erano intervenuti proprio quella notte sul posto a seguito di diverse segnalazioni raccolte in altri locali notturni della Capitale.

In più occasioni, infatti, i giovani clienti avevano riscontrato anomalie e problemi all'interno della discoteca dell'Eur. E tutte le irregolarità denunciate sono state verificate e accertate. Subito dopo il decesso di Nicola Sganappa, trovato morto sul marciapiede a poca distanza da Spazio 900, il questore di Roma aveva immediatamente sospeso la licenza. Ma gli approfondimenti che hanno fatto seguito alla tragedia hanno rivelato una verità ancora più grave, che ha fatto scattare il sequestro del locale per la violazione, tra gli altri motivi, della normativa antincendio e sulla sicurezza sul lavoro.

Nonostante il dissequestro del locale, "i molteplici profili di illegalità emersi all'esito dei controlli amministrativi, aggravati dal decesso del giovane", si legge in una nota della questura di Roma, "hanno tuttavia determinato l'adozione da parte del Questore di Roma del provvedimento di revoca della licenza, che nella tarda mattina odierna è stato notificato ai rappresentanti legali della società".

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