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Netturbino stupratore, l’ex moglie e la figlia: “Le accuse di stupro sono assurde”

Si difende dal carcere Ubaldo Manuali, il netturbino accusato di aver violentato almeno tre donne. FUori da Regina Coeli, invece, ci pensano l’ex moglie e la figlia: “Gli stupri? Impossibile”.
A cura di Beatrice Tominic
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Adescate online, con almeno 10 anni meni di lui. Una volta a casa, completamente narcotizzate tanto da non ricordare niente di quanto accaduto il giorno dopo: questo è quanto hanno in comune le tre donne stuprate da Ubaldo Manuale, il netturbino cinquantatreenne che lavora per una ditta di Fiano Romano. Oggi l'operatore ecologico si trova a Regina Coeli con l'accusa di violenza sessuale e diffusione illecita di video e foto porno delle donne.

Mentre lui, dal carcere, si difende facendo riferimento a presunti quanto assurdi traumi infantili, altre due persone si stanno cercando di proteggerlo consultandosi con l'avvocato. Sono l'ex moglie, la figlia e l'attuale compagna di Manuali: "Ha avuto sempre molte relazioni, queste accuse sono assurde, non aveva difficoltà a trovarsi delle relazioni", hanno dichiarato, secondo quanto riportato da il Corriere della Sera.

"Non avevo bisogno di drogarle per avere rapporti con loro, erano relazioni nate da tempo", ha inizialmente dichiarato Manuali con sicurezza, prima di vacillare davanti alle foto, ai video e alla boccetta di sedativo.

La ricostruzione

Le donne, dopo essere state narcotizzate, venivano stuprate mentre lui le riprendeva in video e scattando foto. Nessuna delle tre vittime accertate, però, il giorno dopo ricordava quanto accaduto la sera prima: riscontravano soltanto un forte mal di testa, nessuna si era resa conto di aver subito gli abusi. Boccette di sedativo e confezioni di Lormetazepam, simile allo Xanax: questo è quanto trovato nell'abitazione dell'uomo.

Il racconto delle tre donne

Uno degli stupri si è consumato a casa del netturbino, gli altri due nelle abitazioni delle ragazze. "Ci siamo conosciuti su Facebook, poi abbiamo deciso di uscire", ha raccontato una delle tre donne abusate. Dalla vaga somiglianza Keanu Reeves, si mostrava affabile e tranquillo. "Abbiamo dormito insieme, quando mi sono svegliata era ancora lì, ancora gentile", aggiunge un'altra.

Una di loro è rimasta in contatto con lui per un periodo. Ha subito troncato i rapporti, invece, la donna che ha sporto denuncia: è lei che, riscontrando mal di testa e "fatica a coordinarsi" si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale San Pietro. Gli operatori sanitari hanno giudicato i sintomi sospetti in mancanza di patologie e hanno fatto maggiori controlli per verificare che la donna non avesse assunto, come poi si è rivelato, qualche sostanza.

Le indagini

Una volta ottenuti i risultati, le autorità si sono messe in moto, secondo quanto previsto dal codice rosso. Gli agenti del commissariato di Flaminio Nuovo, a cui poi si sono aggiunti quelli della Squadra Mobile di Viterbo, hanno raccolto numerose prove e hanno individuato altre potenziali vittime. A questo si sono aggiunti i loro referti medici e uno schema che restava sempre uguale: appuntamento a casa con il cinquantatreenne e poi, dopo aver bevuto un bicchiere di vino, il buio. Dopo il brindisi non si ricordavano nulla e non avevano sospetti. Una di loro la mattina dopo gli ha chiesto delucidazioni su quanto accaduto la sera prima. Manuali non ha negato il rapporto, ma le ha detto che sarebbe stato pienamente consensuale. "Eri contenta", ha scritto inoltre nelle chat con una delle vittime.

Il sedativo e il Lormetazepam sequestrati nella casa dell'abitazione dell'uomo e le foto e i video trovati nel telefonino del netturbino hanno rappresentato elementi di conferma. Il materiale multimediale, inoltre, veniva inviato nelle chat di gruppo con gli amici, dove il cinquantatreenne di vantava dei rapporti con le ragazze. Non ne mostrava il volto, ma accompagnava i messaggi inviati con pesanti apprezzamenti.

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