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Covid 19

Nessuno le fa il tampone, Antonietta muore di covid: “Trovata dalla vicina agonizzante sul letto”

La dottoressa della signora Antonietta Caracoglia aveva fatto richiesta di tampone urgente domiciliare per la paziente, ma nessuno si è mai presentato. Con i figli in isolamento affetti da coronavirus, è rimasta in casa da sola. Dopo dieci giorni è stata trovata agonizzante sul letto da una vicina di casa, con una polmonite bilaterale ormai inguaribile.
A cura di Redazione Roma
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Dodici giorni in attesa di tampone, dodici giorni passati da positiva senza però saperlo. Senza nessuno che andasse in casa a verificare se quella signora di 84 anni, per la quale era stata fatta richiesta di tampone urgente dal medico di base, stesse bene o meno. Antonietta Caracoglia è morta di covid all'ospedale San Camillo di Roma: e ora i suoi familiari hanno deciso di denunciare quanto accaduto. Ai microfoni di Fanpage.it ha parlato la figlia di Antonietta, raccontando una storia purtroppo già vista in passato. "Io e mio fratello eravamo positivi al coronavirus, e lui aveva avuto un contatto con mamma – racconta Francesca – Trattandosi di una persona fragile ci siamo messi subito in contatto con la Asl, che ci ha inviato un protocollo da seguire. Quando ho chiesto come poter gestire la situazione visto che noi eravamo tutti in isolamento, ci hanno risposto di monitorarla telefonicamente e chiamare il 118 nel caso fosse entrata in crisi respiratoria".

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"Avrebbero potuto salvarla"

Come suggerito dal protocollo inviato dalla Asl, la dottoressa della signora ha fatto richiesta di un tampone urgente. Non è stato inviato nessuno per controllare se Antonietta Caracoglia avesse contratto il coronavirus e avesse bisogno di assistenza. "Dopo dieci giorni la vicina di casa si è trovata davanti una scena terribile – continua Francesca – mia madre era agonizzante sul letto, in affanno, in totale incoscienza. L'ha portata immediatamente al San Camillo, dove dopo due ore ci hanno confermato la positività al covid e una diagnosi di polmonite bilaterale. Dopo dodici giorni di tentativi di salvare l'impossibile si è spenta". Ai figli rimane la rabbia per quanto accaduto e il dubbio che se il tampone fosse stato fatto subito la madre si sarebbe potuta salvare. "Avrebbe dovuto esserci un organo competente che veniva a gestire la situazione. Se da sabato 31 ottobre non dico il giorno dopo, ma anche dopo quattro, qualcuno avesse fatto un tampone, magari si sarebbe arrivati in anticipo". E Antonietta sarebbe ancora viva.

Natascia Grbic

Cristina Pantaleoni

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