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Nessun allarme bronchiolite nel Lazio: Rocca rassicura

“Non risulta alcun picco e nessuna emergenza bronchioliite nel Lazio”, ha assicurato il presidente Francesco Rocca in una nota. Tuttavia la Regione è in ritardo nella distribuzione del nuovo anticorpo monoclonale anti-bronchiolite.
A cura di Enrico Tata
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Nessun allarme bronchiolite nel Lazio. Il presidente Francesco Rocca ha informato in una nota che i casi più critici per i quali è stato necessario il ricovero sono "numericamente analoghi a quelli degli anni passati".  La Regione Lazio, ha aggiunto il governatore, sta cercando di recuperare il ritardo, "del quale non siamo responsabili e che deriva da una condizione finanziaria ereditata", nella distribuzione del farmaco che protegge i bambini del virus.

"È inaccettabile che una Regione in piano di rientro – in equilibrio di bilancio – non possa governare la propria spesa sanitaria. Insieme alle altre Regioni nella stessa condizione, infatti, abbiamo fatto presente al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che vanno garantiti a tutti i cittadini, specialmente ai più fragili come i più piccoli, gli stessi diritti. Sono state recepite le nostre richieste e vi è stata una ridistribuzione delle dosi, di cui il Lazio aveva già autorizzato l’acquisto con una delibera dell’8 agosto scorso. In Parlamento, in sede di legge di bilancio, è stato presentato un emendamento che consenta a tutte le Regioni, comprese quelle in piano di rientro, di poter governare in modo autonomo la spesa sanitaria, non lasciando indietro nessuno", ha spiegato Rocca.

Perché il farmaco anti-bronchiolite non è ancora disponibile nel Lazio

La Regione Lazio si sarebbe attivata per reperire l'anticorpo monoclonale anti-bronchiolite, ma nel frattempo il ministero della Salute ha chiarito a settembre che tale farmaco non rientra tra le prestazioni offerte dai Livelli essenziali di assistenza. Per questo motivo l’utilizzo alle Regioni in piano di rientro, a partire dal Lazio. Il 17 ottobre il ministero ha stanziato fondi ad hoc per un protocollo di vaccinazione sperimentale, "nonostante il produttore dell’anticorpo monoclonale specificasse l’indisponibilità del farmaco". Una cabina di regia si è occupata di ripartire le dosi presenti in Italia e dal 5 novembre è quindi disponibile anche nel Lazio una quota del farmaco. La Regione Lazio ha bandito una nuova gara di appalto per l’acquisizione di oltre 15mila dosi, la cui fornitura è iniziata dal primo dicembre scorso.

Rocca: "Nessuna emergenza bronchiolite nel Lazio"

"Non risulta alcun picco e nessuna emergenza. Da un’analisi degli accessi nei pronto soccorso del Servizio sanitario regionale e degli ospedali privati accreditati, la Regione Lazio comunica che due bambini sono ricoverati presso il policlinico Agostino Gemelli rispetto ai 4 bambini dell’anno precedente, mentre un bambino è ricoverato all’ospedale San Camillo e 53 bambini sono ricoverati all’ospedale Bambino Gesù in linea con i ricoveri pediatrici dello scorso anno. La somministrazione sarà operativa sin dalle prossime ore sia nelle Aziende sanitarie sia negli ospedali accreditati con il Servizio sanitario regionale", ha spiegato ancora Rocca.

Come funziona l'anticorpo monoclonale anti-bronchiolite

Ai microfoni di Fanpage.it il professore Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale al Bambino Gesù, ha spiegato che "l'anticorpo monoclonale in un'unica dose protegge il bambino per 5-6 mesi, quindi per tutta la durata della stagione in cui è atteso il picco epidemico. È già adottato in moltissime nazioni, tra cui gli Stati Uniti, la Spagna, la Francia e la Germania e da quest'anno è disponibile anche in Italia".

In alcune regioni la somministrazione è già partita:  "Sarebbe meglio venisse somministrato a settembre, ma anche ad inizio dicembre, ad epidemia già iniziata resta una risorsa preziosissima. In alcuni casi i nuovi nati lo ricevono prima delle dimissioni dal punto nascita, in altri successivamente".

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