Nessun accordo sui test per chi viaggia: Zingaretti se la prende con la Sardegna
Il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dopo giorni di attesa e di annunci, ha affidato a un tweet il suo disappunto per il mancato raggiungimento di un accordo di reciprocità con la Sardegna sui test e i controlli sui viaggiatori. "Nel Lazio da 7 giorni tamponi gratuiti e facoltativi a chi torna da Sardegna. Pronti a farli anche a chi si imbarca. Ma ovviamente ognuno deve fare propria parte e sarebbero opportune collaborazione e reciprocità. La politica non c'entra. Stiamo parlando di sicurezza e salute", ha dichiarato Zingaretti.
Solinas: "Accordo con tutte le regioni non solo con il Lazio"
Il presidente del Lazio ce l'ha evidentemente con il suo omologo sardo, il governatore di centrodestra Christian Solinas, a cui chiedere di sottoscrivere un impegno sui test al momento dell'imbarco dei viaggiatori da giorni. Ma, dopo aver annunciato l'intesa come cosa fatta, oggi Zingaretti è intervenuto nuovamente sulla questione segnalando così che evidentemente l'accordo non è poi tanto vicino nonostante l'interessamento del Governo. In un'intervista rilasciata al quotidiano locale La Nuova Sardegna Solinas ha spiegato la sua posizione, chiarendo che o l'accordo è con tutte le regioni o non è disposto a siglare un'intesa solo con il Lazio: "Il sistema di controlli deve coinvolgere tutto il territorio nazionale nei luoghi dove la gente circola. È inutile che facciamo i tamponi a chi viaggia sulla Olbia-Civitavecchia, qua arrivano da tutta Italia senza alcuna precauzione".
Ancora alto il numero di nuovi positivi provenienti dalla Sardegna
Continua intanto ad essere considerevole il numero di nuovi casi positivi al coronavirus a Roma e nel Lazio, di pazienti rientrati dalla Sardegna o con un link diretto ad essi. Ieri erano il 45% dei nuovi casi di importazione quelli provenienti dall'isola. Continuano intanto i controlli agli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino con la somministrazione dei test rapidi antigenici per chi proviene da paesi considerati a rischio dall'ordinanza del Ministero della Salute: in tutto sono 151 gli asintomatici individuati.