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Neonato morto al Pertini, pm chiudono il caso: “Si è trattato della sindrome da morte in culla”

Il neonato è morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma la notte tra il 7 e l’8 gennaio 2023. Inizialmente si era ipotizzato che fosse stato schiacciato inavvertitamente dalla madre, addormentatasi perché stremata dal parto, mentre adesso è arrivato il responso: il piccolo è deceduto a causa della Sids.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del caso sul neonato morto all'ospedale Sandro Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l'8 gennaio 2023. Dalla consulenza medico – legale, riporta Il Messaggero, è emerso che si è trattato di un caso di Sids, la morte in culla: nessuna responsabilità quindi né della madre, né delle infermiere del nosocomio, che hanno controllato la donna ogni due ore come da protocollo ospedaliero. Sul caso era stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Inizialmente si era pensato che il piccolo fosse deceduto per soffocamento. La madre, stremata dal parto e dal travaglio, si era addormentata mentre lo stava allattando, e per quello è stato ipotizzato che lo avesse schiacciato inavvertitamente con il corpo. Dagli accertamenti è emerso invece che il decesso è stato causato dalla Sids, e che nulla si sarebbe potuto fare per evitarlo.

La vicenda è avvenuta lo scorso anno all'ospedale Sandro Pertini di Roma. La donna, che aveva affrontato ben 17 ore di travaglio, era stanca e stremata, ma da subito si era dovuta occupare anche del neonato. Il Pertini, come la maggior parte degli ospedali, adotta la pratica del rooming in, ossia una forma di assistenza post – parto che prevede che il neonato stia con la mamma sin da subito, giorno e notte. I piccoli vengono portati subito nella stanza. E se questo da un lato viene visto come un beneficio, dall'altro impedisce a chi ha bisogno di riposare, soprattutto in un momento fisico complicato come può essere il parto. In questo caso specifico, la madre del neonato morto al Pertini ha dichiarato di aver chiesto più volte di essere aiutata perché stanca, ma di non aver ricevuto supporto.

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