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Neonato morto al Gemelli, la madre indagata per omicidio colposo: “Nessuna violenza, tragico incidente”

L’autopsia dovrà fare luce sulle cause del decesso. Tra le ipotesi, che il bambino sia stato scosso e per questo abbia riportato dei danni che lo hanno portato alla morte. L’avvocato della donna smentisce: “Una tragica fatalità”.
A cura di Natascia Grbic
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È indagata per omicidio colposo la madre del neonato di appena due mesi morto due giorni fa all'ospedale Gemelli di Roma. Il caso, sulla quale stanno investigando le procure di Foggia e Roma, è tuttora ancora da chiarire: molti sono i dubbi degli inquirenti su quanto accaduto al piccolo, deceduto nonostante i tentativi disperati dei medici di salvargli la vita. Saranno i risultati dell'autopsia a fugare i dubbi e fare luce su quello che è successo.

La donna ha portato il bambino in ospedale a Foggia lo scorso sabato. Ai medici ha detto che le era caduto dal passeggino. Le condizioni del piccolo, disperate, hanno reso necessario il trasferimento all'ospedale Gemelli di Roma, dove però è morto dopo il ricovero. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è la sindrome da bambino scosso, che avviene quando un neonato viene scosso violentemente da un genitori, riportando gravi danni. Ipotesi che, ricordiamo, è tuttora da verificare.

L'avvocato della donna, Michele Sodrio, ha smentito categoricamente che il bimbo sia stato maltrattato. "Con grande fatica emotiva e psicologica sono riuscito a ricostruire l'accaduto con la mia cliente e anche sulla base di quanto hanno visto numerosi testimoni – ha dichiarato in una nota – Si è trattato di una tragica e incredibile fatalità, che ha causato la morte del bambino, che stava benissimo ed era amato ed accudito perfettamente". Il legale ha spiegato che la donna stava passeggiando in strada quando è inciampata, e il neonato è caduto dalla carrozzina, battendo la testa.

"Le false notizie apparse sugli organi di stampa su presunti maltrattamenti in danno del bambino sono assolutamente false e prive di qualsiasi fondamento – ha concluso – Ho già indicato alla Procura una serie di testimoni da sentire e sono certo che anche i risultati dell'autopsia risolveranno ogni dubbio. Resta solo il dolore indescrivibile di una madre distrutta, alla quale si deve almeno un poco di rispetto e giustizia".

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