Neonata morta a Roma all’ospedale Santo Spirito, disposta l’autopsia sul corpicino della piccola
Si terrà lunedì prossimo, il 4 marzo 2024, l'autopsia sul corpicino della piccola Valentina, la bambina morta poco dopo essere venuta alla luce all'ospedale Santo Spirito di Roma lo scorso 15 febbraio. Gli esami sono stati fissati dopo che la famiglia della bimba ha sporto denuncia verso il personale dell'ospedale. La mamma, poco prima del parto, aveva più volte richiesto l'aiuto del personale medico dopo "copiose perdite di sangue", ma nessuno sarebbe intervenuto per aiutarla. "Mi sono sentita abbandonata, sono rimasti con me soltanto il mio compagno e la mia compagna di stanza", ha sempre raccontato la mamma della bimba.
I genitori sperano che gli esami possano presto fare chiarezza per capire cosa è accaduto alla bimba. "Era stata una gravidanza tranquilla. Tutto è andato per il meglio anche dopo il ricovero della giovane mamma ventinovenne. Poi le condizioni di salute sono precipitate inaspettatamente", hanno spiegato gli avvocati Andrea Calderoni e Stefania Rondini che assistono i genitori della piccola Valentina, a Fanpage.it.
L'autopsia fissata per lunedì prossimo
L'autopsia è stata disposta per il pomeriggio di lunedì prossimo. Dopo la denuncia sono scattate le indagini. Sono quattro le persone indagate per omicidio colposo: un'infermiera, un ostetrico e due medici. L'autopsia servirà a fare chiarezza sulle cause del decesso della piccola e, successivamente, su cosa possa essere accaduto.
Gli esami, sia sulla placenta che sul corpicino della bimba, si svolgeranno al policlinico di Tor Vergata. La famiglia ha già nominato i medici che avranno il compito di fare chiarezza su quanto accaduto: si tratta del professor Arduini e del professor Del Signore.
L'obiettivo è capire cosa sia avvenuto alla piccola dopo le una di notte, quando la mamma ha iniziato ad avere "copiose perdite di sangue" di "diverso colore e diversa intensità". Da chiarire, in seconda istanza, perché nessuno sia intervenuto per aiutare la donna nonostante le richieste di aiuto e i solleciti, arrivati anche da parte della compagna di stanza.
Gli accertamenti in corso: quattro indagati
Almeno per quattro ore, secondo le ricostruzioni, la donna si sarebbe lamentata di forti dolori e delle perdite di sangue. Ma nonostante le continue richieste di intervento al personale medico, nessuno sarebbe andato da lei a visitarla. L'ipotesi è che il personale in turno quella notte possa aver "sottovalutato le sue necessità" per almeno quattro ore: "Abbiamo riscontrato un buco temporale dalle 1 fino alle 5.30, cioè dall'inizio dei dolori lancinanti e la perdita di sangue e l'ingresso in sala operatoria, avvenuto con i medici del turno successivo. Pare che uno di loro abbia urlato Come è stato possibile arrivare a questo punto, ma non siamo ancora riusciti a capire chi sia stato".
La piccola è nata un'ora dopo, verso le 6.3o. Qualche vagito ed è morta. "La direzione dell'ospedale il lunedì successivo alla morte della piccola ha chiesto il consenso di poter trasferire la piccola all'ospedale San Giovanni Addolorata per eseguire gli esami diagnostici – ha aggiunto l'avvocato Calderoni – Noi ci siamo rifiutati e abbiamo fatto partire delle diffide. Sarebbe come se l'imputato si giudicasse da solo". Ma nel frattempo i tempi si sono dilatati: la cartella clinica sequestrata è arrivata in procura con diversi giorni di ritardo. E l'autopsia si terrà a quasi venti giorni dalla morte. "Ciò che vogliono i nostri assistiti è la verità. E speriamo che possano presto trovarla".