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Nel termovalorizzatore di Gualtieri anche fiori, un orto e un belvedere panoramico sull’Agro Romano

Se Copenaghen ha la sua pista da sci sul termovalorizzatore, Roma avrà le sue serre e i suoi orti sul tetto del nuovo impianto che brucerà i rifiuti voluto dal sindaco Gualtieri.
A cura di Enrico Tata
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Il 'tetto fiorito' del termovalorizzatore di Santa Palomba
Il ‘tetto fiorito' del termovalorizzatore di Santa Palomba

Non ci sarà la pista da sci dell'impianto di Copenaghen, ma anche il progetto del termovalorizzatore di Santa Palomba prevede ‘sorprese' per i visitatori esterni. Nel bando di gara, annunciato dal sindaco Gualtieri e pubblicato nelle scorse ore, è possibile visionare i rendering del futuro impianto che brucerà 600mila tonnellate di rifiuti all'anno. L'obiettivo del primo cittadino è inaugurarlo nel 2026.

Sul tetto dell'edificio di ‘trattamento fumi' verrà realizzato, si legge, "un sistema di orti sperimentali e sinergici". In pratica una sorta di orto botanico, ricco di essenze, "suggestivo anche per la vista possibile sull’impianto e sul paesaggio circostante". Il cosiddetto Tetto Fiorito sarà interamente percorribile dai visitatori e lungo il suo asse centrale "si prolunga una serra lineare continua, con essenze arboree specificatamente individuate per contribuire alla cattura della CO2 prodotta dall’impianto".

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La Serra sarà un luogo aperto a visitatori e dipendenti e, secondo quanto si legge nel progetto, sarà anche un simbolo importante: "La metaforica dimostrazione ai frequentatori dell’impianto del ruolo fondamentale svolto dagli alberi e dalla vegetazione nel bilancio ecosistemico".

Dal Tetto Fiorito, inoltre, si accederà con un ascensore al ‘Belvedere', un punto panoramico con vetrate posto vicino alla sommità del camino dell'impianto. Un luogo, spiegano i progettisti, "da cui godere di un’eccezionale vista degli impianti inverditi e dell’ampio panorama aperto sull’Agro, sui Colli, sul mare e sulla città di Roma".

Il tetto del termovalorizzatore con serra e orti e il 'belvedere' sul camino
Il tetto del termovalorizzatore con serra e orti e il ‘belvedere' sul camino

L’intero polo impiantistico, viene ancora una volta ribadito, sarà "accessibile e visitabile da parte della collettività: a partire dalla Corte dell’accoglienza d’ingresso, i fabbricati sono solcati da una traccia evidente e leggibile, che si snoda dagli edifici di ingresso, staccandosi da questi in forma di passerella e raggiungendo i fabbricati di processo incidendone i volumi e manifestando la sua presenza all’esterno". Questo strada si chiamerà "via delle Risorse Circolari": un percorso lungo 800 metri "che si svolge a varie quote in sede dedicata e protetta, una rilettura delle passerelle e dei camminamenti aerei delle antiche cittadelle; un segno lucente e inverdito che partecipa alla caratterizzazione degli edifici dell’impianto".

Un progetto del 'Tetto fiorito'
Un progetto del ‘Tetto fiorito'
La piantina del termovalorizzatore
La piantina del termovalorizzatore

Secondo gli autori del progetto, insomma, "le coperture trattate a verde non vanno intese come intervento estetico di generico miglioramento ma come rappresentazione e completamento della funzione ecologica dell'impianto: l’assetto planimetrico delle coperture verdi riproduce la disposizione delle componenti impiantistiche racchiuse nei vari fabbricati".

Insomma, se Copenaghen ha la sua pista da sci, Roma avrà le sue serre e i suoi orti sul tetto del termovalorizzatore.

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