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Nel suo primo discorso Giorgia Meloni promette di dare più poteri e risorse a Roma Capitale

“È nostra intenzione completare il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea”, ha detto la presidente del Consiglio nel discorso con cui ha chiesto la fiducia alla Camera dei deputati.
A cura di Enrico Tata
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Lo scorso giugno la Commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati ha elaborato un primo testo sulla riforma costituzionale di Roma Capitale. La riforma è poi arrivata in Aula, ma il 21 luglio l'iter si è bloccato a causa delle dimissioni dell'allora presidente del Consiglio, Mario Draghi. Nel discorso con cui ha chiesto la fiducia a Montecitorio, Giorgia Meloni ha inserito un passaggio proprio sulla riforma della Capitale: "È nostra intenzione completare il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea e dare nuova centralità ai nostri Comuni. Perché ogni campanile e ogni borgo è un pezzo della nostra identità da difendere", ha dichiarato.

Il testo elaborato dalla Commissione Affari costituzionali portava la firma di Annagrazia Calabria, Forza Italia, e Stefano Ceccanti, Partito democratico, che avevano recepito emendamenti anche a firma di deputati di Lega e Fratelli d'Italia. Il testo prevede che lo Stato riconosca a Roma Capitale "forme e condizioni particolari di autonomia normativa, amministrativa e finanziaria". Attualmente Roma possiede soltanto l'autonomia amministrativa e finanziaria. In pratica la Capitale sarà equiparata, dal punto di vista normativo, alla Regione Lazio.

Il testo prevede la modifica del secondo periodo del terzo comma dell'articolo 114 della Costituzione con queste parole: "Roma Capitale dispone di poteri legislativi definiti nelle materie di cui all’articolo 117, terzo e quarto comma, esclusa la tutela della salute e le altre materie stabilite d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti. Roma Capitale può conferire con legge le proprie funzioni amministrative a municipi. La legge dello Stato, sentiti gli enti interessati, stabilisce forme di coordinamento tra la Regione Lazio e Roma Capitale". Roma eserciterà i poteri legislativi di cui attualmente dispone la Regione, ad eccezione della Sanità, che resterà di competenza esclusiva regionale.

Lo stesso ex consigliere capitolino di Fratelli d'Italia e neo senatore Andrea De Priamo aveva ribadito ai microfoni di Fanpage.it la volontà di proseguire l'iter per la riforma dei poteri di Roma Capitale: "Il Governo sosterrà certamente la Capitale. Ci mancherebbe altro che per una distonia politica tra governo locale e governo nazionale non vengano portati avanti provvedimenti nell'interesse della città. Ovviamente ci sarà bisogno di una grande attenzione al dialogo istituzionale, ma noi faremo di tutto per portare a Roma quegli eventi, nel caso dell'Expo, e per realizzare la riforma dei poteri della Capitale avviata nella scorsa legislatura".

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