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Nel Lazio una legge per le pari opportunità nello sport: mai più discriminazioni per le donne

Mai più differenze tra uomini e donne nel mondo dello sport: nella Regione Lazio è stata depositata una proposta di legge per promuovere le pari opportunità nelle discipline sportive, dove le donne sono ancora fortemente discriminate. Come dimostra anche il recente fatto di cronaca che ha visto l’attrice Aurora Leone dei The Jackal cacciata dalla Partita del Cuore perché donna.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Dopo l'approvazione della legge sulla parità retributiva nel Lazio e lo stanziamento di oltre 7 milioni di euro per eliminare il gender pay gap e le discriminazioni sul posto di lavoro, è stata depositata in Regione anche una proposta di legge sulla promozione delle pari opportunità nel mondo dello sport. Lo ha comunicato oggi Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione Consiglio Regionale del Lazio e prima firmataria della proposta di legge. "Il mondo è cambiato da quando nel 1928 i Giochi Olimpici aprirono le porte alle atlete internazionali, eppure, a distanza di un secolo, i meccanismi di esclusione nel mondo dello sport rimangono, nel contesto professionistico e non, e i fatti di cronaca delle ultime ore parlano da soli. Anche per questo ho deciso di depositare una proposta di legge regionale alla quale ho lavorato negli ultimi mesi e che contiene disposizioni per la promozione delle pari opportunità nel mondo dello sport dove troppo spesso appaiono evidenti disparità di trattamento, non soltanto di carattere economico".

Aurora Leone esclusa dalla Partita del Cuore perché donna

Eleonora Mattia si riferisce al caso di Aurora Leone dei The Jackal, esclusa dalla Partita del Cuore che si giocherà stasera a Torino. Nel corso della cena celebrativa, Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti, ha cacciato Aurora Leone dei The Jackal, convocata tra i Campioni per la Ricerca, dalla cena della squadra in quanto donna: “Non puoi stare seduta con gli uomini, le donne non giocano”, le ha detto. "Ma io sono stata convocata", ha risposto l'attrice, spiegando che aveva anche comunicato le misure per il completo da gioco. "Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c'entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua", ha dichiarato Pecchini, riferendosi a lei e Ciro Priello. Dopodiché sono stati cacciati dall'albergo. In seguito alle polemiche Pecchini si è dimesso, ma la bufera non si arresta, soprattutto perché le pezze messe dai vertici della Nazionale cantanti sono ‘peggio del buco'.

"Dobbiamo questa legge anche alle bambine"

Nella proposta di legge depositata oggi ha lo scopo di realizzare una carta regionale e un piano annuale degli interventi per i diritti delle donne nello sport. "Questa legge rappresenta un passo importante che faremo insieme alle federazioni e alle associazioni sportive e che dobbiamo alle tante bambine che vogliono essere libere e forti, correre veloci, sporcarsi con il fango, mettersi alla prova all’insegna della disciplina e dei valori che lo sport trasmette come strumento educativo, oltre che nelle singole discipline atletiche – conclude Mattia – Lo sport come pratica collettiva, di autodeterminazione, di cura della comunità, di contrasto alla marginalità. Lo sport come strumento della nuova alleanza tra uomini e donne".

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