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Covid 19

Nel Lazio mai così tanti nuovi casi, neanche in pieno lockdown (ma molti sono asintomatici)

Mai così tanti casi, neanche in pieno lockdown: oggi nel Lazio sono stati diagnosticati 215 nuovi contagi da coronavirus, mentre lo scorso 28 marzo, il giorno del picco della prima ondata dell’epidemia da Sars-CoV-2 nel nostro Paese, ne furono registrati 210. Da allora la curva è scesa rapidamente fino ai pochi casi, meno di 10, dei primi giorni di giugno. Si è mantenuta in leggero rialzo, ma stabile, per tutto il mese di luglio ed è tornata ad impennarsi, però, a metà agosto.
A cura di Enrico Tata
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Mai così tanti casi, neanche in pieno lockdown: oggi nel Lazio sono stati diagnosticati 215 nuovi contagi da coronavirus, mentre lo scorso 28 marzo, il giorno del picco della prima ondata dell'epidemia da Sars-CoV-2 nella nostra regione, ne furono registrati 210. Da allora la curva è scesa rapidamente fino ai pochi casi, meno di 10, dei primi giorni di giugno. Si è mantenuta in leggero rialzo, ma stabile, per tutto il mese di luglio ed è tornata ad impennarsi, però, a metà agosto: due giorni fa 115 casi, ieri 137 casi e oggi 215. La differenza tra il 22 agosto e cinque mesi fa è notevole: a marzo i casi diagnosticati erano quasi tutti pazienti sintomatici e spesso gravi, mentre ora la stragrande maggioranza dei positivi è asintomatica. Ciò è dovuto ai tanti tamponi che la Regione Lazio sta facendo su chi torna dalle vacanze in Paesi in cui il virus, evidentemente, sta ancora circolando. Spagna, Grecia, Croazia e Malta sono considerati Paesi a rischio, ma da qualche giorno c'è anche il caso della nostra Sardegna, da cui stanno rientrando moltissimi romani (e moltissimi ne rientreranno in questo fine settimana) e più di qualcuno di loro risulta positivo al tampone (sebbene, come detto, spesso non presenta alcun sintomo). Oggi, per esempio, dei 215 nuovi casi ben 97 sono di rientro dalla Sardegna e nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi giovanissimi con nessun sintomo. Nel bollettino odierno diffuso dalla Regione Lazio, però, si sottolinea come i ricoveri siano aumentati di 17 unità, anche se le terapie intensive si mantengono stabili e ormai sono solo 6, di cui 3 all'Istituto Spallanzani, i pazienti che necessitano di terapia intensiva.

L'appello ai ragazzi: "Non sentitevi invincibili"

Per il momento, quindi, non sono numeri preoccupanti quelli fatti registrare dal Lazio, tanto che l'indice di trasmissibilità (Rt) è in calo a 0,7 (il monitoraggio si riferisce però a una settimana fa) grazie al contact tracing. L'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, oggi ha però rivolto un appello soprattutto ai ragazzi: "Oggi è record di positivi. Sono in prevalenza giovani e asintomatici. In questa fase il tema non sono né le ospedalizzazioni, né le terapie intensive che sono assolutamente sotto controllo e non danno alcuna preoccupazione, ma bloccare tempestivamente le catene di trasmissione rintracciando gli asintomatici ed evitare che venga diffuso il virus in ambito familiare. Rivolgo un appello ai giovani: fate attenzione soprattutto ai vostri familiari e alle persone più care e se siete in attesa dell'esito del referto è opportuno rimanere isolati e non avere frequentazioni. Non sentitevi invincibili perché il virus è più subdolo e può creare seri problemi a voi e i vostri cari. Non sono molto preoccupato per i casi positivi asintomatici che stiamo scovando grazie a un'opera eccezionale di testing e di tracciamento, ma lo sono per gli effetti che questi possono produrre nella trasmissione all'interno dei nuclei parentali se vengono meno le regole di distanziamento".

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