Nel Lazio i casi di coronavirus sono aumentati del 20,7% in una settimana
Sembrava passato in secondo piano e invece, complice l'abbassamento della guardia e lo stare più a lungo in luoghi chiusi, il coronavirus ha cominciato a circolare nuovamente. In tutta Italia i contagi settimanali sono quasi raddoppiati, i ricoveri in ospedale sono tornati a crescere, e i decessi sono saliti a 881 nell'ultimo mese, colpendo soprattutto la popolazione over 80. E il Lazio, naturalmente, non è immune a questo trend negativo.
Secondo i nuovi dati riportati dalla Fondazione Gimbe, nella settimana che va dal 23 al 29 novembre i contagi nel Lazio sono cresciuti del 20,7%. L'incidenza, nelle ultime due settimane, è pari a 166 casi positivi ogni 100mila abitanti. Solo le province di Frosinone e Viterbo, nello specifico, registrano un trend positivo dei contagi di coronavirus, in leggera diminuzione.
Per quanto riguarda invece le ospedalizzazioni, il Lazio è ancora in area verde, ossia lontano dalla soglia critica per cui si ha carenza di personale e posti letto. La percentuale di posti letto occupata da pazienti covid in area medica è al 7,2%, in terapia intensiva l'1,6%.
A Roma l'incidenza dei casi è di 103 ogni 100mila abitanti: questo vuol dire che i contagi sono aumentati del 23,5% rispetto alla settimana precedente il 23 novembre. Stessa situazione a Latina, con un incremento del 13,8% (76 casi ogni 100mila abitanti), e a Rieti, dove si è registrata una crescita del 29,2% (41 casi ogni 100mila abitanti). Come detto, invece, a Frosinone e Viterbo si è avuta una diminuzione dei contagi, rispettivamente dello 0,4% (59 casi ogni 100mila abitanti) e del 4,1% (23 casi ogni 100mila abitanti). Si tratta però di numeri che potrebbero essere sottostimati dato che ormai non è più obbligatorio l'isolamento per i soggetti positivi e spesso si ricorre a tamponi fai – da – te senza comunicarne l'esito al proprio medico di base.