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Nel Lazio arriva Simona Baldassarre: un’assessora antiabortista a Pari Opportunità e Famiglia

L’esponente della Lega Simona Baldassarre lascia il seggio all’europarlamento per un posto nella giunta di Francesco Rocca nel Lazio. In questi anni si è distinta per le battaglia contro l’aborto e i diritti civili, è molto vicina alle sigle prolife e in difesa della famiglia tradizionale.
A cura di Valerio Renzi
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Una prolife doc all'assessorato alla Famiglia, Pari Opportunità, Cultura e Politiche Giovanili. La giunta di Francesco Rocca nel Lazio con la nomina di Simona Baldassarre in quota Lega dà un messaggio chiaro sulle politiche che intende portare avanti in tema di diritti delle donne e delle soggettività Lgbtq. Il Lazio fa un'inversione a u sui diritti rispetto alla stagione di Nicola Zingaretti. Al centro ovviamente tornerà a esserci la famiglia tradizionale contro le rivendicazioni delle "lobby arcobaleno", e la paura di molte donne è che come accaduto in altre regioni a trazione Fratelli d'Italia, anche nel Lazio inizi il lavoro di sabotaggio della legge 194 e del diritto ad abortire, con finanziamenti alle associazioni prolife.

Il nome di Baldassarre era circolato anche come ministra del Governo Meloni, ovviamente sempre alla famiglia, per poi sfumare venendo considerata una figura troppo radicale da inserire nell'esecutivo. Vicina al network dell'associazione Family Day e di Citizen Go, nel 2021 ha anche dato alle stampe un libro contro la maternità surrogata intitolato "Il mondo di sotto. Donne sfruttate e bambini venduti", con prefazione di Matteo Salvini che in occasione della presentazione del volume ha dichiarato: "A me certe pratiche ricordano il nazismo". Il libro al momento sembra irreperibile all'acquisto e autopubblicato.

Baldassarre lascia l'europarlamento per tornare a Roma. Classe 1970, di professione medico estetico, debutta in politica come consigliere municipale nella capitale, prima con il Pdl poi per un breve periodo passa con il Nuovo Centro Destra e appena Salvini diventa segretario salta sul carro del Carroccio finendo nel 2019 a Bruxelles. Segni particolari: partecipazione alla Marcia per la vita, lotta al Ddl Zan

A Bruxelles si è distinta ovviamente sui temi dell'agenda dei gruppi in difesa della vita e della famiglia tradizionale. Si è opposta ad esempio al Report Matic, "che mirava a definire l’aborto come un diritto umano, e di quello che io stessa ho definito il “DDL Zan Europeo”, che imponeva l’identità di genere in tutti i codici penali nazionali degli Stati Membri, educazione gender nelle scuole e condannava apertamente le attività dei movimenti pro-life e pro-family", come ha spiegato in un'intervista al sito di Provita di cui ha sottoscritto il manifesto valoriale per le elezioni europee.

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