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Nel Lazio 600 incendi in 10 giorni: la Regione dichiara lo stato di calamità naturale

Seicento incendi in dieci giorni, tra cui quelli devastanti di Tivoli e Fara Sabina con danni gravissimi e centinaia di sfollati. Nicola Zingaretti ha firmato ieri l’ordinanza di calamità naturale per la Regione Lazio a causa dei roghi. Stato di massima allerta dichiarato fino al prossimo 30 settembre.
A cura di Redazione Roma
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Nel Lazio dal 2 agosto si sono registrati 600 incendi. In poco più di dieci giorni hanno bruciato centinaia di ettari di bosco, sterpaglie, campi e vegetazione. L'ondata di caldo e di temperature torride ha favorito il propagarsi delle fiamme, con esito in alcuni casi disastrosi come a Tivoli, dove un vasto incendio è divampato per oltre 24 ore costringendo all'evacuazione centinaia di persone e devastando una riserva naturale. Situazione simile a Fara Sabina, in provincia di Rieti. La dimensione, il numero e gli effetti dei roghi hanno convinto il governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti a dichiarare lo stato di calamità naturale, che comporta anche lo status di massima allerta fino al prossimo 30 settembre.

Obiettivo: fondi per la prevenzione e risarcire agricoltori

Impegnati instancabilmente sul fronte degli incendi gli uomini e le donne della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. In 10 giorni sono state 320 le ore di volo degli elicotteri regionali e 1200 gli interventi dei volontari anti incendio della Protezione Civile. "Gli ultimi incendi di Tivoli e Fara in Sabina – ha commentato la decisione il direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile, Carmelo Tulumello – sono solo la punta dell’iceberg di un’emergenza che, complice il grande caldo, non accenna ad attenuarsi. Lo stato di calamità è finalizzato al richiedere al Governo provvedimenti straordinari per potenziare ulteriormente la capacità di contrasto degli incendi e risorse per ristorare amministrazioni, operatori economici ed agricoltori pesantemente danneggiati".

Caccia a chi ha innescato gli incendi

Dietro i roghi in alcuni casi ci sta l'incuria dell'uomo, in altri gesti consapevoli e criminali. "I Carabinieri forestali – aggiunge Tulumello – attivati dalla sala operativa regionale, svolgono attività di indagine per capire l’origine dei roghi e, a quanto si apprende, la matrice è prevalentemente dolosa, in particolare nel sud della regione. Proprio per la grave situazione dei danni arrecati dal fuoco e dallo stress cui sono sottoposti uomini e mezzi, la dichiarazione dello stato di calamità si estende fino al 30 settembre, termine del periodo di rischio previsto per il territorio regionale".

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