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Covid 19

Nel Lazio 3000 medici e infermieri no vax: 18 nuove sospensioni, a dicembre i licenziamenti

Nuove sospensioni di 16 medici e infermieri non vaccinati da parte dell’Asl di Viterbo, sospesi anche diversi Operatori socio sanitari. Nelle prossime settimane attesi nuovi provvedimenti di sospensione da parte di tutte le aziende sanitarie locali. E per chi non si mette in regola e non fornisce una giustificazione medica a dicembre arriverà il licenziamento.
A cura di Redazione Roma
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Ieri l'Asl di Viterbo ha sospeso diciotto tra medici e infermieri che non hanno adempiuto all'obbligo vaccinale, mentre altri sono stati destinati ad altra mansione. Sono solo una piccola parte dei 3000 lavoratori della sanità pubblica non vaccinati. Sanzionati anche diversi Operatori socio sanitari impiegati nei servizi della sanità pubblica. Le sospensioni arrivano dopo i primi provvedimenti presi a cavallo di Ferragosto sempre dall'Asl di Viterbo e dall'Asl Roma 5, con rispettivamente sei e dieci sospensioni. È il segnale che, come annunciato dall'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, il personale che ancora non ha aderito alla campagna vaccinale, sarà sanzionato. E ricordiamo soprattutto che la sospensione è solo l'anticamera del licenziamento: chi non si metterà in regola con l'obbligo entro dicembre perderà il posto di lavoro.

La speranza è che l'arrivo delle sospensioni induca il personale sanitario, gli indecisi e i timorosi, a prenotare la propria dose. Dopo la lettera dell'Asl di riferimento in cui erano tenuti a fornire spiegazioni sulla mancata vaccinazione, in moltissimi hanno attestato patologie che gli esonerano dall'obbligo vaccinale, per loro si cercano ricollocamenti a differenti mansioni lontani dai pazienti a rischio dopo la verifica della veridicità delle motivazioni addotte.

Ma nelle prossime due settimane le sospensioni potrebbero arrivare a pioggia da parte di tutte le aziende sanitarie locali. Chi non è al momento ricollocabile sarà sospeso, nella speranza che chi non ha fornito una giustificazione medica ritenuta veritiera o sufficiente, deciderà infine di procedere con il vaccino andando ulteriormente ad assottigliare quel 3% di medici e personale sanitario non vaccinato.

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