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Nei boschi di Sutri la “fabbrica” delle auto rubate a Roma: pezzi venduti sui mercati clandestini

Le automobili rubate nella capitale finivano in un terreno remoto nei boschi di Sutri. Qui venivano depositate e smontate. I pezzi rivenduti a carrozzieri e meccanici, oltreché sul mercato clandestino. Smantellata una banda di tre uomini: due arrestati in provincia di Viterbo e un indagato a Terni.
A cura di Luca Ferrero
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Il sequestro delle auto - foto Polizia di Stato
Il sequestro delle auto – foto Polizia di Stato

Nascosta dalla fitta vegetazione di Sutri, in un terreno impervio e lontano da tutto: è qui che i carabinieri hanno scoperto una vera e propria "fabbrica di auto rubate". Le automobili, provenienti soprattutto da furti compiuti nella zona di Roma nord, erano la materia prima di un accurato processo di trasformazione: i pezzi, ottenuti dall'attività di smontaggio, venivano venduti come merce preziosa nei mercati clandestini di Lazio e Umbria. I telai, invece, distrutti da una pressa e resi irriconoscibili. Ieri mattina, due arresti in provincia di Viterbo e un terzo indagato a Terni.

I furti di auto a Roma nord, poi i pezzi rivenduti ai carrozzieri

Una "filiera produttiva" ben oliata: dal furto nei quartieri di Roma nord fino alla vendita a carrozzieri e meccanici. Passando per il deposito della materia prima, le automobili, e dei prodotti finiti, i pezzi di ricambio. Ieri mattina, i carabinieri della Compagnia di Ronciglione sono riusciti a smantellare il gruppo criminale dopo mesi di indagini dirette dalla procura della Repubblica di Viterbo. I tre uomini starebbero dietro alla "fabbrica delle auto rubate" di Sutri. Le automobili venivano smontate in un terreno remoto. Da qui, i pezzi di ricambio più interessanti venivano venduti nei mercati illegali di Lazio e Umbria, ma anche a carrozzieri e meccanici. Tutto il resto veniva distrutto da una pressa, telai compresi.

Due arresti e un indagato, ma le indagini continuano

Gli investigatori erano sulle tracce della banda dallo scorso aprile, quando erano riusciti ad individuare l'appezzamento di terreno. Poi, in estate, il sequestro di 23 automobili, tutte rubate a Roma nord. E ieri il colpo decisivo: su disposizione del Gip del Tribunale di Viterbo, è scattata l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per due indagati, entrambi residenti in provincia di Viterbo e con precedenti. Intanto, a Terni, la perquisizione per un terzo indagato. Ma le indagini vanno avanti per accertare ulteriori responsabilità.

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