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Musicista morto dopo un pestaggio a Monti: in appello riconosciute le attenuanti agli aggressori

Carmine D’Alise, Christian Perozzi, Gaetano Brian Bottigliero e Massimiliano Di Perna sono stati condannati con pene che vanno dai nove agli undici anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario.
A cura di Natascia Grbic
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Sono stati condannati con pene che vanno dai nove agli undici anni i quattro uomini ritenuti responsabili della morte di Alberto Bonanni,il musicista pestato a Monti la sera del 26 giugno 2011 e morto dopo tre anni di coma. Carmine D'Alise, Christian Perozzi, Gaetano Brian Bottigliero e Massimiliano Di Perna, inizialmente condannati per tentato omicidio, hanno poi affrontato un nuovo processo in seguito alla morte di Bonanni. Stavolta però, l'accusa era di omicidio volontario.

I giudici della Corte di Assise d'Appello hanno ridotto le condanne da quattordici a undici anni e otto mesi per Carmine D'Alise, Christian Perozzi, Gaetano Brian Bottigliero, e a nove anni e otto mesi per Massimiliano Di Perna. Tutti erano già stati condannati a nove anni per tentato omicidio e avevano passato diverso tempo in carcere.

Alberto Bonanni è stato aggredito la notte del 26 giugno nel Rione Monti. Stava tornando a casa con un gruppo di amici, chiacchierando e parlando del più e del meno. A quel punto si sarebbe avvicinato Di Perna, intimandogli di andare via e smetterla di fare casino. Quella che sembrava una banale lite notturna è però ben presto degenerata: sul posto sono arrivati anche D'Alise, Perozzi e Bottigliero, che hanno cominciato a picchiare il musicista con calci e pugni in testa, anche quando era in terra. Alberto Bonanni non si rialzerà mai più: entrato in coma irreversibile, non ha mai ripreso conoscenza, ed è morto dopo tre anni, gettando ancora di più nella disperazione la sua famiglia. Il giovane fu sottoposto a diverse operazioni per provare a cambiare le sue condizioni, ma purtroppo non ci fu nulla da fare.

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