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Muore il boss Barboncino e a Ostia i rivali festeggiano con i fuochi d’artificio

Gli inquirenti temono che la scomparsa del boss avversario degli Spada possa rimescolare i già precari equilibri criminali sul litorale portando a nuovi regolamenti di conti.
A cura di Redazione Roma
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La morte del boss Marco Esposito, conosciuto da tutti come Barboncino, rimescola le carte degli equilibri criminali sul litorale. Vicino a Fabrizio Piscitelli, Diabolik, aveva cominciato la sua scalata al controllo di Ostia dopo i durissimi colpi inferti ai clan Fasciani e Triassi prima, e agli Spada dopo, tra arresti e condanne. Ma ora Barboncino non c'è più, probabilmente stroncato da un infarto, e a Ostia Nuova c'è già chi festeggia.

Secondo quanto riportato dal Messaggero a piazza Gasparri a poche ore dalla notizia della morte di Barboncino, sono partiti i fuochi d'artificio. E sarebbe il segnale che nel cuore del potere degli Spada qualcuno ha voluto festeggiare la notizia della scomparsa dell'avversario. Era il 2013 quando Barboncino preme il grilletto e spara a Ottavio Spada ferendolo a una gamba. La rottura con gli Spada lo porterà da quel momento ha costruire un suo gruppo criminale in diretta concorrenza e scontro con gli "zingari" di Nuova Ostia, costruendo un'alleanza con la camorra per prendere il controllo dello spaccio e scalzare gli Spada dal loro ruolo.

Ma anche il trionfo di Barboncino durerà poco venendo arrestato nel 2018. Oggi sul terreno a contendersi il controllo del territorio rimangono gli Spada sopravvissuti alle inchieste giudiziarie, e i luogotenenti di Barboncino con l'appoggio dei "napoletani". Un equilibrio precario che rimane da capire se terrà alla scomparsa di uno dei suoi protagonisti. Domani le esequie del boss, per le quali la questura potrebbe prendere provvedimenti speciali per evitare che si trasformino in un'occasione per mandare segnali o in uno show mafioso.

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