Muore dopo un intervento di diverticolite: polmone perforato, scattano le indagini
Operazione di diverticolite finisce in tragedia: nel corso dell'intervento uno dei polmoni della donna sarebbe stato perforato, con conseguente perdita di sangue e infezione mortale. La procura non esclude che possa essersi trattato di un errore umano da parte dei medici e sta cercando di ricostruire la vicenda, svolgendo accertamenti sul caso: indagini aperte con l'accusa di omicidio colposo. Per il momento non ci sono indagati. I fatti sono avvenuti in una clinica privata romana lo scorso agosto. A perdere la vita, per una peritonite a pochi giorni dall'intervento, Laila Vasintoni, una donna di 77 anni.
Nelle prossime ore saranno depositati i risultati degli esami svolti dal medico legale e dell'autopsia dai quali dipenderà l'inchiesta.
Muore dopo un'operazione di diverticolite: cosa è successo
I fatti risalgono allo scorso agosto quando la settantasettenne è stata sottoposta all'intervento di diverticolite nella clinica di Villa Margherita e, qualche giorno dopo, è morta, il 26 agosto dell'anno che sta per volgere al termine.
A segnalare le anomalie sulla morte della donna sono stati i medici del policlinico Umberto I avvertiti, a loro volta, dal medico della Asl chiamato per certificare la morte della donna. Nel policlinico sono stati svolti i primi accertamenti diagnostici post mortem: i risultati, però, non sembravano promettere niente di buono e i sospetti si sono aggravati, tanto che la situazione è arrivata in Procura, dove è stata aperta un'inchiesta. È a quel punto che sono stati avvertiti i familiari della donna, assistiti dall'avvocato Antonello Madeo.
La diagnosi e l'intervento in piena estate
Secondo quanto ricostruito fino ad oggi, Visantoni si trovava in vacanza insieme ai figli e ai nipoti nelle Marche quando ha accusato un leggero malore allo stomaco. Preoccupata, è rientrata nella capitale, dove si è immediatamente sottoposta ad una visita specialistica dopo la quale le è stata diagnosticata una diverticolite acuta.
La donna era già in possesso di un'assicuazione sanitaria e le è stato consigliato di rivolgersi alla clinica per operarsi. E così ha fatto. Ricoverata l'8 agosto, dopo cinque giorni, il 13 agosto, è stata operata: i medici le hanno svolto una laparoscopia, una tecnica chirurgica mininvasiva. Ma la situazione non sembrava migliorare.
I dolori dopo l'operazione e la scoperta del polmone perforato
I dolori addominali continuavano, poi anche alla schiena. La donna non riusciva più a respirare o a riposare. Si è iniziato a parlare di coliche renali, poi le è stata svolta una tac. Era il 22 agosto, erano trascorsi 9 giorni dall'operazione: le immagini hanno mostrato fin da subito un versamento ematico.
Sottoposta ad una nuova operazione, si è scoperto che c'era sangue nei polmoni. Una situazione critica ma compatibile, secondo una prima ricostruzione da parte dei rappresentanti della parte offesa, con una "perforazione del polmone dovuto a un erroneo posizionamento del tubicino di drenaggio". Infine, la settantasettenne è stata sottoposta ad una nuova operazione: per lei, però, non c'è stato più niente da fare ed è morta il 26 agosto.